Regia di Sean Anders, John Morris vedi scheda film
Indovina perché la commedia racimola voti bassi. Anzi, no: guardala e capirai che alcune buone idee, sparse nella narrazione, non possono da sole fare un film.
Commedia dal retrogusto nonsense, all'apparenza sgangherata, ma dalla precisa intenzione: far divertire attraverso una costruzione assurda del rapporto padre/figlio, destrutturando l'idea famigliare classica per ricostruirla secondo parametri folli. Da questo punto di vista l'idea è ottima e tutto sommato funziona, presentando una vicenda gustosa nella sua evoluzione fuori dagli schemi. Alcune scene sono addirittura brillanti, con invenzioni comiche tra il grottesco ed il demenziale, ma è l'insieme a non reggere. Non si ha un legame fluido tra un fatto e l'altro e si assiste ad una serie di salti da uno scketch al successivo invece che ad uno sviluppo narrativo da commedia cinematografica, cosa che sembra spiazzare anche gli attori, non sempre a loro agio. Inoltre si abusa di una certa volgarità che in alcuni momenti appare superflua. E così il giudizio finale tende allo scarso. Saltellante.
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