Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
A 16 anni di distanza dal secondo episodio (1974) e a 18 dal primo (1972), Francis Ford Coppola propone l'ultimo atto della saga della famiglia Corleone, saldamente nelle mani di un Michael (Pacino) ormai sul viale del tramonto, tra problemi di diabete e cardiologici. Siamo alla fine degli anni '70 e l'uomo vorrebbe abbandonare le attività criminali e rifarsi una reputazione mettendosi in affari con un'immobiliare legata alla Santa Sede. L'intreccio non aveva mai osservato tanto da vicino la realtà storica come in questo episodio, nel quale le vicende della famiglia Corleone si intrecciano con quelle della Banca Vaticana e della congiura - esplicitata senza alcun fronzolo - contro Giovanni Paolo I (Vallone), con inequivocabili riferimenti a Calvi e a Marcinkus. Ma il centro della scena lo occupa il rapporto ambiguo tra zio e nipote (Garcia): Michael Corleone, consapevole di avere ucciso il proprio fratello, prende sotto la sua ala protettiva il figlio di quest'ultimo, nonostante si tratti di un intemperante che per di più si è invaghito di sua figlia (Sofia Coppola), una cugina di primo grado. Tra congiure e tradimenti di gran parte dei vertici della cupola mafiosa e spostamenti tra gli Stati Uniti, il Vaticano e Bagheria, in Sicilia, il film approda a un finale durante la rappresentazione della Cavalleria Rusticana di Mascagni all'opera di Palermo che è un autentico capolavoro di montaggio alternato (con molte linee narrativa aperte), una di quelle pagine di cinema destinate a entrare a pieno diritto nei manuali. Ma non sono da meno le alternanze tra i toni chiaroscurali con cui vengono raccontati gli incontri diplomatici tra i vari mammasantissima e le esplosioni di violenza in scene di massa raccontate con grande maestria.
Ritenuto unanimemente inferiore ai due episodi precedenti, il film tratto dal romanzo di Mario Puzo non rinuncia ad accenti marcatamente shakespeariani, alternando pagine di grande cinema ad altre francamente più inpacciate e soprattutto affidando un ruolo centrale a un'inguardabile Sofia Coppola, atto nepotista che toglie molto al film. Nel cast numerosi attori italiani, tra cui Raf Vallone, Franco Citti, Vittorio Duse, Enzo Robutti e persino il pugile Vito Antuofermo.
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