Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
La trilogia della famiglia Corleone, portata in scena da Francis Ford Coppola, racchiude tutta la magia del cinema di quegli anni o almeno del cinema degli anni ’70, rappresentato dai primi due capitoli della saga, i due più riusciti tecnicamente ed emozionalmente parlando. Il terzo sembra piuttosto la solita trovata commerciale vista la qualità della pellicola rispetto alle precedenti. I primi due capitoli e direi comunque anche l’ultimo, hanno un’ambientazione che colloca lo spettatore negli anni che furono, aiutato anche da una fotografia piuttosto in tema e ben curata, come curati sono i particolari che compongono la pellicola. Dialoghi lapidari, a volte prolissi ma intensi con battute memorabili e riproposte all’inverosimile, scene fotografate e impresse anche nelle più labili memorie. Un cult evergreen che, ad ogni visione, non finisce mai di stupire, altrettanto vero è che ogni visione finisce per essere alquanto impegnativa, vista la mole di ore da impiegare per la visione di ogni singola parte; ma è un impegno che ogni cinefilo, almeno un paio di volte nella vita, dovrebbe prendersi. Questa terza parte non è degna di nota non fosse per il declino della famiglia, qui descritto e rappresentato con angoscia triste. Al Pacino è l’assoluto protagonista vero anche che non ha antagonisti di spessore. Utile ma dopo vent’anni sembra quasi superflua. Comunque un film di qualità. Fortuna vuole che il regista sia sempre lo stesso per tutte e tre le pellicole conferendogli una continuità quasi necessaria nelle saghe cinematografiche.
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