Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
VOTO : 7.
Film che chiude una grandissima trilogia cinematografica e questo è in fondo il suo principale "difetto".
Infatti l'attesa era ovviamente altissima, dopo i primi due superbi capitoli, e questo terzo capitolo finisce col pagare il doveroso, scontato, ed impari, paragone.
In ogni caso siamo di fronte ad un film che riprende alcune caratteristiche della saga e che riesce a convogliare l'attenzione per circa centocinquanta minuti su una vicenda meno spumeggiante, ma comunque con alcune tematiche importanti.
Su tutte la figura del Padrino, ormai in avanti con gli anni e stanco, a metà strada tra la necessità di garantire un futuro di pace ai propri figli e quello di sopravvivere ai lupi (o proprio sciacalli come nel caso di Joy Sacks) che lo vedono più debole ed attaccabile.
Invece assolutamente minore la figura del nuovo che avanza dove troviamo Andy Garcia (bravino, ma i giovani Pacino e De Niro erano tutta un'altra cosa) nei panni del nipote pronto a tutto per diventare il nuovo capo.
Due sono gli atti cardine della pellicola, decisamente superiori ai rimanenti novanta minuti, per lo più riempitivi della vicenda non sempre all'altezza.
L'inizio, con la riunione di famiglia (in questo caso una festa con fini di beneficienza), classico momento della trilogia, dove vengono introdotte tutte le figure chiave dell'episodio, in un'atmosfera di falsa fratellanza generalizzata e già qualche attrito.
Tutta la parte finale, circa trenta minuti ambientati in teatro durante un'opera, dove diverse teste cadono in giro per il mondo, il fato si compie sotto forma di tragedia ed il resto è rappresentato da una vecchiaia di solitudine, quasi un contrappasso per i peccati compiuti in precedenza.
Questo è davvero un frangente di grande cinema, da gustarsi tutto d'un fiato in un costante crescendo narrativo.
Il resto purtroppo invece non è all'altezza con diverse situazioni che non convincono completamente (a parte la stupenda scena dell'attacco in elicottero) e che comunque sono lontane dai fasti dei migliori momenti della saga.
Nel complesso rimane un buon film che perde punti nei confronti dei predecessori, ma va anche detto che era quasi impossibile rimanere su livelli così alti e che poi ci lascia con un urlo lancinante di dolore di Michael Corleone (un Pacino invecchiato, più saggio e molto combattuto su diverse questioni) che è difficile dimenticare.
VOTO : 7.
La storia è meno imponente che nei precedenti, ma in alcuni settori (l'introduzione e la lunga parte finale su tutti)riesce a gestire tanti dettagli con grande classe.
VOTO : 7.
Si porta dentro, e trasmette, la sofferenza, la forza ed i dubbi universali del suo personaggio.
VOTO : 6,5.
Convincente.
VOTO : 6++.
Soddisfacente.
VOTO : 6/7.
Rappresenta la voglia e l'energia del suo personaggio piuttosto bene, anche se i giovani De Niro e Pacino erano proprio un'altro paio di maniche.
VOTO : 6,5.
Prova d'attrice convincente.
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