Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Fine (e per fortuna!) di una saga cinematograficamente memorabile, che come spesso accade si chiude con l'episodio meno avvincente e più approssimativo. Troppa e troppo forzata connessione con i fatti reali, troppe pretese di verosimiglianza, troppi pochi personaggi - sia pure in un cast decisamente buono - capaci di tenere le redini della storia come De Niro o Brando potevano fare accanto a Pacino, il cui ruolo qui appare peraltro abbastanza ridimensionato rispetto ai primi due film. Le connessioni mafia-Vaticano sono appena abbozzate, ma è già pure troppo per un film che dovrebbe essere pura fiction; il finale con omicidio a teatro è quanto di più prevedibile (anche se girato da Coppola rimane comunque spettacolare) si possa avere.
Il padrino Michael Corleone è ormai anziano e malato e, nonostante gli 'affari di famiglia' proseguano, comincia a pentirsi; fonda persino un ente di beneficienza cattolico, ma siccome lui è il Padrino non tratta con un prete o un vescovo, no: lui va direttamente in Italia a parlarne in Vaticano, dove tutti lo rispettano e riveriscono. Nel frattempo i rivali gli uccidono la figlia; don Michael decide così di lasciare le redini al nipote (figlio adottivo del fratello), che si dimostra abile e scaltro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta