Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
I fasti, ahimé, appartengono al passato. Questo terzo episodio della saga dei Corleone sembra l'epilogo mummificato dei precedenti, e suggella il tetro imborghesimento della mafia italoamericana. Se il padrino Michael ha assunto la grigia rigidità di una cariatide, la sua famiglia è ormai ridotta ad un ingombrante mausoleo, coperto dalla muffa della rispettabilità, e roso dai tarli del rancore e del rimorso. La "cupola" è una struttura architettonica obsoleta e priva di vitalità, in cui l'onore è una reliquia e anche la rabbia è spenta. Lo stile è un deprimente manierismo in confezione "de luxe", appesantito da un affarismo burocratizzato, forse derivante da un maldestro tentativo di rivestire la storia di una patina di attualità. Il film è certo magistralmente impastato del senso del declino, però ha il formato di una prolissa e piatta cronaca, che ne annulla lo spessore artistico.
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