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Il padrino - parte III

Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film

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La recensione su Il padrino - parte III

di will kane
8 stelle

I turbolenti anni Ottanta del genius Francis Ford Coppola , che conobbe diversi insuccessi ( "Un sogno lungo un giorno","Giardini di pietra", "Peggy Sue si è sposata","Tucker") anche se tuttavia il livello artistico del suo cinema rimase alto, lo misero in seria crisi finanziaria: i produttori, di per contro, continuavano a fare pressione perchè rimettesse mano alla saga dei Corleone, e l'autore di "Rusty il selvaggio" si opponeva a questa scelta. Fu solo quando venne ventilata l'ipotesi di sopperire a una regìa più "debole" con l'inserimento nel cast di Eddie Murphy e Sylvester Stallone ( tutto vero!) che Coppola si decise a riappropriarsi dell'epopea di Michael Corleone. Il film vede un Padrino giunto all'apice del suo potere, nel '79, cercare una forma di pentimento per l'uccisione del fratello Fredo ( splendida la scena tra Pacino e Raf Vallone, cardinale in pectore per l'elezione papale) e rimanere coinvolto nei giochi di forza vaticani: è vero che Coppola mette la quarta e dà una versione romanzata e personale delle vicende che riguardarono il papato breve di Albino Luciani e l'avvento di Woytila ( onestamente, però, quanti in Italia hanno dubbi su come si siano realmente svolte le cose?), ma è bene sottolineare l'epicità del racconto, l'efficacia e la densità del montaggio, la fascinazione di una saga che ormai ha il passo della grande tragedia. Tra gli interpreti, Al Pacino riesce a rinnovare, una terza volta, la complessità di un carattere come Michael Corleone, di cui ripristina un lato umano che nella seconda parte veniva soppresso,Andy Garcia e Sofia Coppola ( vituperata dai recensori, in realtà non così da buttare questa sua prova d'attrice) mentre Talia Shire si fa prendere la mano dall'enfasi e propone una Connie tutta sopra le righe. Atto probabilmente conclusivo di una serie che ha contribuito sicuramente a perpetuare l'attrattiva del cinema sul pubblico, fu baciato da poco successo alla sua uscita, ma negli anni seguenti è stato un titolo pienamente rivalutato dal grande pubblico.

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