Regia di Cao Hamburger vedi scheda film
Pellicola brasiliana che si impegna in una ricostruzione storica che mette a contatto l’impegno sociale ed il respiro avventuroso, ponendo all’attenzione un’epopea di conquista con tutti gli interessi tipici del caso e gli “stupri” all’ambiente, ma anche la lotta di una manciata di uomini che non hanno rinunciato a combattere una battaglia nel nome della giustizia umanitaria.
Brasile, metà degli anni ’40, tre fratelli mollano tutto per prendere parte alla spedizione Roncador-Xingu, nata per scoprire le zone più sconosciute dell’Amazzonia e le popolazioni che la vivono.
A contatto con gli Indios, fanno di tutto per creare una convivenza ragionevole, tra inevitabili problematiche (come la trasmissione di malattie sconosciute in quei luoghi) e la discriminazione da parte dell’uomo bianco.
Film realizzato con una buona dose di impegno, spesso e volentieri un po’ didascalico, ma che ha comunque l’insito merito di raccontare una pagina di storia a noi lontana, ma importante, anche perchè non unica nel suo genere.
Realizzato nei territori narrati, racconta con discreto ordine e senso civico il contatto tra la società moderna (di allora ovviamente) e gli indigeni, con tutte le avidità che ne sono conseguite e l’impegno (di pochi) per creare un ecosistema sostenibile tra sviluppo e rispetto verso quella terra incontaminata.
Un’operazione sentita, ma anche scolastica, spronata da buoni sentimenti (come da stessa natura dei fratelli protagonisti), con spirito avventura ed umanitario, con ampio spazio riservato alla convivenza tra l’uomo bianco e gli indios, piena di scoperte ed insidie.
E’ l’ennesima, non per colpa dell’opera, rappresentazione dell’ingordigia umana tutta rivolta ad un progresso non sostenibile, con una lotta di pochi verso il sistema perché prevalga la ragione (con anche qualche conquista non marginale visto l’insieme).
Finale segnato da immagini di repertorio che ci riportano all’oggi e che fanno il loro mestiere, trama che non può raccontare tutto fino in fondo, in tal senso appare un po’ mutilata nel suo dispiegarsi per decine di anni e per questo probabilmente ciò si è rivelato inevitabile anche se si poteva essere meno trancianti.
Un film necessario, soprattutto per chi abita quelle terre (ma non solo, of course), realizzato con coerenza, ma che sotto il punto di vista cinematografico non riesce sempre a soddisfare, nonostante l’impegno sia più che evidente.
E tanto basta per acquisire una propria dimensione.
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