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The Parade - La sfilata

Regia di Srdjan Dragojevic vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su The Parade - La sfilata

di alan smithee
8 stelle

Dal 26 settembre all'8 ottobre e' in corso tra Nizza, Marsiglia, Aubagne e Tolone la quinta edizione del ZE FESTIVAL, "festival du film lesbien, gay, bi, trans de Provence Alpes Cote d'Azur".
La manifestazione e' ospitata, tra gli altri, dalla mia multisala d'essai preferita, il Rialto di Nizza. Ho scoperto tutto cio' andando a vedere i giorni scorsi l'ultimo de Oliveira, e sto pertanto cercando, compatibilmente con il poco tempo libero a disposizione, di visionare qualche interessante preziosa opportunita' che la rassegna presenta.
La manifestazione si apre bene, con una commedia colorata, spigliata e brillante di origine serba che alterna il ritmo e le situazioni colorate e divertenti ad una problematica di tolleranza davvero sentita, drammatica e purtroppo ancora molto attuale, che prende spunto da fatti relamente accaduti nel 2009 quando, dopo l'ennesimo tentativo di organizzare un Gay Pride in Belgrado, i manifestanti furono ripetutamente attaccati da bande di hooligans e neonazisti senza che la polizia prendesse posizioni ufficiali.
Prendendo spunto da questa drammatica realta', il film si sviluppa nei toni leggeri della commedia raccontando di un incontro bizzarro e molto casuale: da una parte un ex militare un po' grezzo e non certo tollerante di nome Limun, alle soglie del suo secondo matrimonio con una biondona scatenata fashion-woman tra Jessica Rabbit e Mira Sorvino/Dea dell'amore, che pretende una casa confortevole e high tech e per questo da' incarico ad un giovane regista teatrale  di occuparsi dei dettagli infiniti della cerimonia. Dall'altro il fidanzato del regista, Radmilo, veterinario grassottello e mansueto, presso cui Limun porta il suo cagnone ferito gravemente sotto i colpi di pistola di una gang rivale. Salvato il bestiolone, Limun suo malgrado viene in contatto con la coppia gay che sta occupandosi tra l' altro di organizzare il Gay Pride di Belgrado del 2009, e che, venuta a sapere che la polizia non intende proteggerli dalle reiterate minacce neonastiste, non trovera' altra idea migliore che assoldare Limun e altri tre suoi grettissimi amici sparsi per tutti i Blcani. Il film, spigliato e molto carino si sviluppa ad un certo punto come un road movie in cui Limun e Radmilo, a bordo della mini rosa di quest'ultimo, vituperata da scritte sempre piu' imbarazzanti e curiose, girano in lungo ed in largo alla ricerca dei "magnifici sette" che potranno affrontare la minaccia omofoba. Lo scontro sara' inevitabile e a qel punto il film, sempre leggero e conciliante, avra' il coraggio di non negare la drammaticita' dei fatti e denunciare una violenza ed una intolleranza che sfocia subito in una barbarie senza senso. Tra le curiosità inoltre ci sono citazioni di film fino ad ora capisaldi del machismo piu' esasperato e convinto: oltre al già citato "I magnifici sette", il celeberrimo ed insospettabile "Ben Hur", film preferito dal virile Limun, almeno fiche' Radmilo non gli fa notare come molte scene di affetto virile e maschia complicita' non possano non essere interpretate in modo ben diverso da come il soldato fino ad ora le aveva intese.
E un finale che sa essere coraggioso e tornare alla realta' drammatica dei fatti reali mostra poi le immagini vere della manifestazione dell'anno successivo, il 2010, in cui finalmente e col sacrificio di vite umane, anche in Serbia si e' arrivati a poter manifestare liberamente le proprie opinioni ed attitudini socio-culturali.

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