Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Probabilmente il segmento migliore della trilogia coppoliana, perché sa unire l'epopea mafiosa ai drammi umani dei singoli componenti della "famiglia", con sapienti agganci all'attualità politica (molto azzeccata la sequenza dell'audizione davanti alla commissione senatoriale) e ai collegamenti tra la mafia siciliana e quella italoamericana, A ciò va aggiunta una delle interpretazioni, anzi, delle personificazioni (Al Pacino non recita, ma è Michael Corleone) migliori nella storia del cinema e la fotografia prodigiosa di Gordon Willis. Alla presenza di altri attori uno più bravo dell'altro (da De Niro a Duvall, da Cazale a Diane Keaton, per non parlare di Strasberg), Coppola afferma la propria idea di cinema, poderoso e fluviale: del resto, questo film fu realizzato nel periodo di grazia del regista, che va dal primo "Padrino" ad "Apocalypse Now", passando anche per "La conversazione".
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