Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Non è soltanto il sequel del primo atto del Padrino, dell'anno precedente e con simile cast (qui De Niro prende il posto - ed il ruolo - di Brando, con risultati eccellenti), ma è un romanzo a due facce che racconta parallelamente l'origine ed il seguito della storia narrata nel primo Padrino. Pacino è altrettanto irresistibile di De Niro, ma sfortunato all'inverosimile: nel primo capitolo l'Oscar va a Brando, qui a De Niro, alimentando ulteriori rivalità fra i due grandissimi attori. Il gusto con cui Coppola mette in scena le vicende dei due mafiosi è assolutamente leggiadro e le tre ore e un quarto di durata pesano relativamente poco. C'è anche una particina ciascuno per due ottimi (eterni) co-protagonisti italiani, Leopoldo Trieste e Gastone Moschin. C'è la colonna sonora sapiente di Nino Rota. C'è il ritmo, l'azione, l'atmosfera della 'famiglia' mafiosa con tutti i suoi punti caratteristici. Lievemente sotto al primo episodio della saga.
Origini del successo e decadenza della famiglia malavitosa italoamericana dei Corleone. Nel 1901 il piccolo Vito sbarca negli Usa, si crea dal nulla un proprio giro di affari e diventa un piccolo boss di quartiere. Nel 1958 il figlio Michael si trova tradito dal fratello maggiore e dalla moglie (che abortisce volontariamente) e perfino chiamato in tribunale dalle rivelazioni di un pentito.
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