Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Questa seconda puntata della saga dei Corleone, più che una prosecuzione della prima, sembra un modo diverso di raccontare la stessa storia, mettendone in luce la genesi, per spiegarne l'evoluzione. All'inizio è il sangue, che produce un clima di odio e paura, e induce alla fuga e alla separazione dagli affetti. Questi sono gli elementi da cui trae origine l'avventura americana di Vito, e che ricompaiono come tratti distintivi della vicenda di suo figlio Michael, determinandone i tragici sviluppi. "Il Padrino II" è una versione disintegrata de "Il Padrino", in cui i rapporti di parentela si disgregano, e il legame con la terra siciliana si dissolve; la narrazione alterna il presente e il passato, a dimostrare il contrasto tra i principi patriarcali di un tempo, e i criteri utilitaristici di oggi. Se Vito antepone l'onore al commercio, col gesto simbolico di nascondere il pugnale della vendetta dietro la latta dell'olio di oliva, intorno a Michael, al contrario, la famiglia viene sterminata sotto i colpi di una logica affaristica di cui egli stesso è schiavo e complice. Il film può apparire sottotono, e finanche dispersivo, rispetto al rigido determinismo della prima parte: ma questa rarefazione traduce un vuoto di sentimenti e di valori, che è, al contempo, la causa e l'effetto della solitudine a cui il protagonista si autocondanna. In quest'opera Coppola dimostra come un capolavoro rimanga tale e mantenga inalterata la sua forza anche quando gli eventi, drammaticamente, lo mandano in frantumi.
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