Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
La trilogia della famiglia Corleone, portata in scena da Francis Ford Coppola, racchiude tutta la magia del cinema di quegli anni o almeno del cinema degli anni ’70, rappresentato dai primi due capitoli della saga, i due più riusciti tecnicamente ed emozionalmente parlando. Il terzo sembra piuttosto la solita trovata commerciale vista la qualità della pellicola rispetto alle precedenti. I primi due capitoli e direi comunque anche l’ultimo, hanno un’ambientazione che colloca lo spettatore negli anni che furono, aiutato anche da una fotografia piuttosto in tema e ben curata, come curati sono i particolari che compongono la pellicola. Dialoghi lapidari, a volte prolissi ma intensi con battute memorabili e riproposte all’inverosimile, scene fotografate e impresse anche nelle più labili memorie. Un cult evergreen che, ad ogni visione, non finisce mai di stupire, altrettanto vero è che ogni visione finisce per essere alquanto impegnativa, vista la mole di ore da impiegare per la visione di ogni singola parte; ma è un impegno che ogni cinefilo, almeno un paio di volte nella vita, dovrebbe prendersi. Colonna sonora poi, impareggiabile, Ennio Morricone supera se stesso e regala alla trilogia una delle musiche più riconoscibili. C’è un sottile filo da oltrepassare per far si che un film diventi una vera e propria opera d’arte ed è l’effetto finale che crea l’unione di più elementi: fotografia, sceneggiatura, cast, musica. In questa prima parte il connubio è perfetto. Marlon Brando sovrasta ogni protagonista e Al Pacino fa solo capolino ma, in parte, già cerca di imporre la sua presenza. Della trilogia è sicuramente il migliore, il più descrittivo, quello che arriva, seppur lentamente, più concretamente, in modo più deciso.
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