Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Gli studios hollywoodiani,spaventati da fiaschi e crisi generale degli introiti,eseguirono dalla fine degli anni Sessanta in poi una manovra ingegnosa:affidare a giovani registi emergenti,di talento consistente,la traduzione in immagini di best-seller popolari,quali "Lo squalo","L'esorcista","Love story","Il padrino".Francis Ford Coppola era uno sceneggiatore vincitore di un Oscar per "Patton",autore di tre o quattro film di poco successo,che comunque avevano aguzzato l'interesse dei produttori."Il padrino",da un libro di Mario Puzo di ruvida ma efficace presa sul lettore,ma spesso dilungato in dettagli di troppo,diventa nelle mani di Coppola una tragedia moderna costruita sui chiaroscuri bellissimi della fotografia di Gordon Willis,come rileva Roberto Pugliese sul volume da lui scritto sull'autore di "Apocalypse now":un'epopea di violenza,potere,passioni e vendette,lotte di potere e traffici commerciali,in una prosa cinematografica intensa,corredata da un cast magnifico,con un Marlon Brando di magnetica presenza,un Al Pacino intenso e straordinario a cambiare il proprio personaggio da soldato a boss mafioso,sterilizzando la propria coscienza,Diane Keaton,James Caan,John Cazale,tutti immersi nei propri ruoli con bravura esemplare.Primo atto di una saga destinata a diventare tra le più amate dal pubblico e le più sviscerate dalla critica,"The godfather" è una monumentale ,lugubre,analisi della natura malata del Potere.
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