Regia di Marc Forster vedi scheda film
Apparentemente non c’è nulla di nuovo in World War Z 3D, sia che lo si voglia ascrivere al genere apocalittico-catastrofico o, più propriamente, a quello zombi. Però il film, tratto dal libro di Max Brooks World War Z. La guerra mondiale degli zombi (Cooper) e fortemente voluto da Brad Pitt che, oltre a interpretarlo, lo produce con la sua Plan B, funziona. Ti prende e ti porta in giro per i quattro angoli del pianeta per cercare di scoprire chi sia stato il primo contagiato e quale sia il virus che trasforma le persone in zombi o, meglio, “non viventi” come viene più volte detto, ora che il mondo è in preda a una pandemia globale con orde di persone che si mordono vicendevolmente infettandosi. Dove l’elemento innovativo meno apparente è nello sguardo del protagonista, l’ex funzionario dell’ONU interpretato da Pitt, che, pur completamente spaesato rispetto alla catastrofe universale, è in grado di mettere a fuoco alcuni dettagli decisivi che gli serviranno per trovare una via d’uscita. Un metodo d’analisi affascinante, reso ancora più evidente dallo stile registico che alterna impressionanti (e inedite) scene di massa zombesche a particolari così ravvicinati da risultare paradossalmente sfuocati, che racconta molto di un personaggio di cui, a una prima lettura, sappiamo ben poco. Un po’ come tutto il film, che sotto un racconto convenzionale cela invece interessanti aspetti politici e sociali.
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