Regia di David Frankel vedi scheda film
Il senso pratico è importante, ma averne fin troppo, può essere letale in una relazione di coppia: coniugi che dormono in stanze distanti, Kay e Arnold sono in stasi, con lui che dà per scontate troppe cose e le rivolge un'attenzione bassissima, e lei che ha ancora slanci romantici, e, per tentare di recuperare la situazione, organizza una vacanza di una settimana per recarsi, insieme, da un consulente che dovrebbe dare nuova linfa alla loro unione. Meryl Streep e Tommy Lee Jones, attori pluripremiati ed incensati, danno vita ad un confronto fatto di impacci, tensioni, affettuosità ruvide, imbarazzi, con bravura, e la loro prova è la cosa migliore di questa commedia a venature drammatiche, diretta da David Frankel, che con la diva ha colto il maggior successo della sua carriera, "Il Diavolo veste Prada": scritta da una donna, e si nota nei dialoghi, soprattutto, la sceneggiatura va avanti fin troppo a strappi, e la malinconia che pervade il racconto di due persone giunte ad un punto della vita abbastanza avanzato, ma che non sono ancora nella terza età, è percepibile solo a tratti. Non è un film sgradevole, "Il matrimonio che vorrei", si vede volentieri, ma scene come quella del cinema, che si vorrebbe divertente, è solo imbarazzante, e potevano evitare di infilare una sequenza così sguaiata in un contesto che ha, per il resto, abbastanza garbo: ed il finale, prevedibilmente roseo, poteva essere migliore.
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