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Il matrimonio che vorrei

Regia di David Frankel vedi scheda film

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La recensione su Il matrimonio che vorrei

di FilmTv Rivista
8 stelle

L’amore non ha età, ma ne porta i segni. Così con Arnold e Kay, tranquilla coppia sui 60 con accogliente casetta nel Nebraska. Il focolare domestico si è intiepidito in trentun’anni di matrimonio, l’interazione passa dalla cucina dove lei serve uova e bacon e si ferma nel corridoio che si biforca nelle camere da letto separate. Arnold è pacifico, rivista di golf alla mano e occhi stretti sui canali sportivi. Non vede altro, men che meno i tentativi d’intrusione della moglie, insofferente a tanta stasi affettiva. Per riaccendere la scintilla, Kay si affida alla guida di un terapeuta. Convincere Arnold a imbarcarsi in una gita curativa nel Maine è ardua impresa, ma alla fine i due approdano a Great Hope Springs, dove si approcciano diversamente ai metodi del dottore. Quando la sterilità sentimental/sessuale della coppia agée diventa terreno cinematograficamente fertile, la differenza sta nell’approccio. E David Frankel, supportato dal garbato copione della Taylor, lavora in sottrazione di aneddotica patetica e dimenticabili scene madri. Meryl Streep e Tommy Lee Jones fanno il resto. Gran parte. Lei, già conscia che È complicato, regala un’altra performance aggraziata e schietta senza cedere al ricatto dell’isteria né della rassegnazione depressiva. Lui, dispotico e nervoso, rivela un’inedita impacciata tenerezza che ne fa uno dei principali motivi d’interesse della pellicola. E Steve Carell, giù la maschera comica, smaschera piccoli grandi problemi della vita vera.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 42 del 2012

Autore: Chiara Bruno

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