Regia di Andres Muschietti vedi scheda film
"Anche i mostri hanno un cuore"
Il titolo "La madre" è gia' emblematico di per se,rinnova una liturgia dell'anima.Il bene e l'amore incondizionato della figura chiave di ogni esistenza.La madre custodisce,protegge e accoglie.Capita allora che due bimbe in odore di uccisione da parte d'un padre in crisi col mondo,vengano salvate.L'opera di salvataggio avviene attraverso una figura misteriosa,meta' umana e meta' mostro.Cinque anni passati abbandonate in un rifugio fatiscente,sotto l'ombra protettiva d'una creatura malefica nelle fattezze,ma dolce nello spirito materno.Le due bimbe verranno ritrovate dallo zio paterno,affidate alla sua custodia e a quella di zia Annabel,"metallara" dall'animo svagato.Ma "LA MADRE" è sempre in agguato,è gelosa,dolce e malvagia,fa di tutto per assorbire un amore.La mostruosa "Madre" non vuol perdere il suo bene,vaga come uno spirito in pena,seminando paura e vendetta.Con questo ci risiamo,nel panorama dell'horror convenzionale e tipico.Tratto da un cortometraggio del 2008,la "Madre" dell'esordiente Muschietti mette in campo elementi straconosciuti.J Horror,scampoli dell'esorcista,anime condannate alla furia eterna.Tutto è offerto secondo una visione "ludica" e favolistica.A tratti incisivo e sferzante,"La madre" offre una visione femminile sul mondo.Il grembo materno,l'amore incondizionato,i personaggi maschili sullo sfondo.La regia di Muschietti esalta una femminilita',distorta nella creatura mostruosa,accentuata in Jessica Chastain,zia "per caso" alle prese con due bimbe devastate.Sono proprio le donne a reggere il timone del film,assuefatto di stilemi retorici e accondiscendenti.Girato bene nei passaggi chiave,godibile nella figurazione "paurosa",il film di Muschietti è pero' pregno di stereotipi,nel voler "svelare" ad ogni costo anacronismi dolorosi.La mostruosita' puo' avere un cuore,vaga per l'eternita' alla ricerca di un amore perduto.Le due bimbe divengono pezzi d'un passato-.presente.La piu' grande Victoria, ha conservato un barlume d'infanzia in se,è adattata al mondo esterno.La piccola Lily è parte d'un "altra storia" assorbe con se un legame soprannaturale,attinge anche nella somiglianza fisica con la mostruosa creatura.C'è un accenno di romanticismo edulcorato da parte della regia.La "madre" è un fantasma con l'orrore dentro,ed è qui che la scrittura "sbaglia", nel donarci ad ogni costo scampoli d'incubo che si rifanno a "The Ring".Noi spettatori abbiamo gia' bell'è pronta la storia.Non ci sforziamo di capire,tutto ci viene spiegato,il passato e il presente."La madre" semina sangue,le bimbe come chiave di volta di maternita' repressa.Resti di neonati come "sacralita'" violate.E' tutto scritto il film di Muschietti,gode di una prevedibilita' conclamata,dall'inizio alla fine.Non è un horror dove vi è dietro l'angolo il tremore di qualcosa che non t'aspetti.Ci si spaventa a tratti,data la costruzione non banale dei passaggi.Ma è tutto indirizzato nella morale sui rapporti madre-figlia,un horror dovrebbe saturare le paure,non dovrebbe addolcirle forzatamente.E' questa la "pecca" d'un esordio comunque volenteroso e incisivo.Muschietti ha forse peccato d'inesperienza,si è lanciato in un genere che ha detto e raccontato tutto.Oggi non è facile sorprendere e spaventare gli spettatori,dati gli innumerevoli horror che ci passano davanti.Il finale vorrebbe essere "a sorpresa",una sorta di "happy end" di cui sapevamo tutto gia' dall'inizio,e questo in un horror è una sorta di "peccato mortale"......
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