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Lovelace

Regia di Rob Epstein, Jeffrey Friedman vedi scheda film

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Tato88

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La recensione su Lovelace

di Tato88
8 stelle

Davvero ottimo questo biopic double-face su Linda Lovelace, meritevole di essere inserito nella lista dei migliori recenti del genere del calibro di "J. Edgar" o "Iron Lady". Ammetto subito che sto apprezzando il sorgere di questo filone (spesso e volentieri accompagnato da una forma artistica) che va ad approfondire quei caratteri che, sempre vissuti all'ombra della loro leggenda, non hanno mai avuto in vita la possibilità di raccontarci il loro "essere umani". E Linda, nonostante l'attivismo contro la pornografia cui si dedicò per la maggior parte della sua vita, non è riuscita a scrollarsi di dosso la sua icona. Perché una riga su Wikipedia si può ignorare, deridere, dimenticare. Serve un film ad alto contenuto emotivo per correggere definitivamente un ritratto e la sua storia. Ed è qui che "Lovelace", con un pizzico di arguzia, raggiunge il suo più grande successo.

Confrontandolo con i due biopic su citati, il film di Rob EpsteinJeffrey Friedmanaffronta una ricerca della verità simile a quello di Eastwood, dispiegandola però secondo le leggi del montaggio e non attraverso interviste e testimonianze più o meno veritiere. Per tutti i primi due terzi della pellicola si ride e si segue con leggerezza le avventure di Linda nel mondo della pornografia. Poi con una svolta decisiva il regista ci mostra i drammatici retroscena delle sequenze mostrate in precedenza, e i sorrisi smaglianti e apparentemente sinceri che la protagonista mostrava puntualmente sotto i riflettori assumono un nuovo significato, facendo toccare allo spettatore punte di profonda commozione. Tuttavia questa svolta stilistica così brusca non puzza di colpo basso. In qualche modo il seme della verità, di qualcosa di non detto, aleggia nell'aria fin dall’inizio insieme ad un inespresso consiglio registico "divertitevi finchè potete", e i sensi di colpa per le risate precedenti non arrivano.
Rispetto alla Streep invece, la Seyfried per quanto bella e trasformista non soddisfa appieno, dando il meglio di sé soprattutto nella prima parte (quella non drammatica). Ovviamente è brava e fa il suo dovere, ma non regge il confronto.

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