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Trama

Ospite in casa dei genitori in Florida, Linda Boreman (Amanda Seyfried) conosce Chuck Traynor (Peter Sarsgaard), un uomo violento e senza controllo che la costringe a seguirlo nella natia New York, dove insieme tentano la scalata alla fama e al successo con l'uso di alcuni filmati amatoriali che spingono il regista Jerry Damiano (Hank Azaria) a scegliere nel 1972 Linda come protagonista del film Gola profonda, un porno dallo straordinario successo planetario. Recitando con il cognome Lovelace, Linda diventa il simbolo di un profondo scontro culturale che la spinge a lasciarsi andare a un periodo di eccessi in cui la droga entra a far parte della sua vita fino a quando, dopo aver lasciato Chuck, incontra e sposa Larry Marchiano (Wes Bentley), grazie a cui si impegna attivamente contro il mondo della pornografia, ripudiando il suo precedente lavoro e condannando lo sfruttamento delle donne nell'industria dell'hardcore.

Approfondimento

LOVELACE:  I CHIAROSCURI DI GOLA PROFONDA

Correva l'anno 1972 quando il mondo cinematografico fu travolto dal fenomeno Gola profonda: per la prima volta, un film pornografico presentava infatti una trama, delle battute e, soprattutto, Linda Lovelace, un'attrice porno in grado di entrare nell'immaginario del pubblico e riempire le prime pagine di giornali e magazine.

Cresciuta in una severa famiglia religiosa, Linda scoprì la libertà quando sposò il carismatico Chuck Traynor, l'uomo che la portò a diventare l'affascinante ragazza della porta accanto dotata di grandi capacità "orali". Nell'arco di breve tempo, il successo ottenuto dal film catapultò Linda sotto l'occhio dei riflettori, trasformandola in una entusiasta portavoce della libertà sessuale e dell'edonismo disinibito, ma pochi anni dopo una nuova verità avrebbe fatto luce su una storia dai molti lati oscuri, presentando Linda come la sopravvissuta a un inferno di vessazioni e costrizioni. È dei chiaroscuri della vita di Linda che racconta Lovelace, sceneggiato da Andy Bellin e diretto da Rob Epstein e Jeffrey Friedman.Registi dei documentari Lo schermo velato (uno studio sull'evoluzione degli stereotipi gay nei film di Hollywood) e Paragraph 175 (una disamina sulla vita degli omosessuali in Germania prima e durante il Terzo Reich), Epstein e Friedman hanno esordito nel lungometraggio di finzione con Urlo, una biografia dello scrittore Allen Ginsberg. Amanti delle raffigurazioni di personaggi complessi, i due registi hanno voluto raccontare Linda Lovelace a modo loro, intravedendovi il simbolo della presa di consapevolezza sessuale della società e, contemporaneamente, una figura centrale per la nascita del femminismo moderno.

DAL PORNO AI MOVIMENTI FEMMINISTI

Icona di un'intera epoca e per certi versi antesignana delle star da reality alla ricerca di fama, affetto e amore, Linda Lovelace era in realtà una donna insicura: non era né un'attrice a tutti gli effetti né tantomeno una ballerina o una cantante. Lei era diventata nota soltanto per qualcosa di molto specifico e la sua parabola è simbolica nel mostrare come si può passare da un lato all'altro della barricata dell'industria del porno: se per un lato Linda ha provveduto a sdoganare il porno, dall'altro è poi diventata una delle sue più acerrime battagliere, impegnandosi in prima linea nella lotta contro lo sfruttamento del corpo delle delle donne. Nel raccontare la sua storia, Epstein e Friedman hanno usato i diversi punti di vista di Linda e hanno cominciato la narrazione dal momento in cui la Lovelace viveva ancora a casa con una madre religiosissima e prepotente prima di finire nelle mani di Chuck Traynor, conoscere il successo a 22 anni e rinnegare quanto fatto nove anni dopo, dichiarando di non esser mai stata libera di decidere cosa fare o no. Attingendo a materiali di repertorio e interviste, oltre che a conversazioni con Catherine MacKinnon e Gloria Steinem (supporter della Lovelace e membri del movimento contro la pornografia), per l'accuratezza di quanto si apprestavano a filmare hanno trascorso anche un'intera giornata su un set porno per capire come gli attori si relazionavano prima che cominciassero le riprese.

I PERSONAGGI PRINCIPALI

Girato nella sola Los Angeles nell'arco di 25 giorni, Lovelace si poggia per lo più sull'interpretazione dell'attrice Amanda Seyfried, chiamata coraggiosamente a rivestire i panni di Linda Lovelace. Per costruire il personaggio a lei poco noto, la Seyfried ha fatto ricorso alle autobiografie della Lovelace e a diversi filmati esclusivi realizzati nel corso degli anni (da quando l'attrice era sul set di Gola profonda fino a poco prima di morire) per poi vedere Gola profonda solo a metà delle riprese.
Per il ruolo di Chuck Traynor, i realizzatori erano invece alla ricerca di un attore capace di catturare entrambi i lati contraddittori del personaggio. Magnetico e carismatico ma anche violento e manipolatore, Chuck è interpretato da Peter Sarsgaard. Tra le altre presenze del nutrito cast si segnalano anche Hank Azaria (nei panni di Jerry Damiano, il regista di Gola profonda), Bobby Cannavale (nei panni di Butchie Peraino, boss mafioso tra i finanziatori del film), Sharon Stone (nei panni di Dorothy Boreman, la madre di Linda), Wes Bentley (nei panni di Larry Marchiano, secondo marito di Linda), Adam Brody (nei panni del porno attore Harry Reems), James Franco (è Hugh Hefner, il fondatore della rivista Playboy), Juno Temple (nei panni di Patsy, la migliore amica di Linda) e Chloe Sevigny (è Rebecca, una giornalista femminista incaricata di scoprire chi è realmente Linda). Del film avrebbe dovuto far parte anche l'attrice Demi Moore nel ruolo di Gloria Steinem, poi andato invece a Sarah Jessica Parker e tagliato in fase di post produzione.

Note

La forma è quella dell’abituale pellicola biografica: bignami di vita al netto delle parti noiose, regia funzionale, cura della ricostruzione storica e attori impegnati in interpretazioni mimetiche sotto trucco e parrucco. Poi il biopic sul sogno americano si ferma, e "Lovelace" ricomincia a narrare la sua storia con l’ottica dell’autobiografia di Linda per scoprire che quello che non vedevamo era un calvario. Purtroppo "Lovelace" lo racconta a complessità zero.

Trailer

Commenti (2) vedi tutti

  • Nella crasi tra il radicalismo puritano della famiglia d'origine e la definitiva mercificazione del corpo femminile in quella d'approdo, è un biopic dove la banalità della storia evita la provvidenziale mitizzazione narrativa della protagonista, capace altrimenti di rendere veramente interessante un personaggio nei fatti ordinario e insignificante.

    leggi la recensione completa di maurizio73
  • Dopo "Inside Gola Profonda" la Golden Era of Porn non finisce di attrarre. Tutto sommato però, un compitino.

    commento di movieman
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maurizio73 di maurizio73
4 stelle

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alan smithee di alan smithee
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Recensioni

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scapigliato di scapigliato
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La grana grossa con cui Rob Epstein fotografa la vita dura e cruda di Linda Lovelace tra i ’60 e i ’70, concentrandosi soprattutto tra il 1972 di Deep Throat e il 1974 di Deep Throat II, ci aiuta fin da subito a concentrarci sul fattore estetico del film, della storia e di tutti i suoi personaggi. La messa in scena di uno sfarzoso teatrino domestico a luci rosse con tanto di capi di… leggi tutto

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maurizio73 di maurizio73
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Recensione

supadany di supadany
4 stelle

Lovelace è un’opera biografica che nel suo piccolo non farebbe niente di male, ma sussiste un problema. Finire impelagati nella più totale retorica, che non si fa mancare proprio nulla per ovviare alle circostanze, è un limite, tanto più quando i direttori d’orchestra sono due registi come Rob Epstein e Jeffrey Friedman, che con Urlo avevano lasciato…

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Recensione
Utile per 12 utenti
2015
2015
Nel mese di novembre questo film ha ricevuto 3 voti
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