Regia di Tony Gilroy vedi scheda film
Dati i risultati di incassi e buone critiche,era inevitabile che la saga della spia senza memoria Jason Bourne non si chiudesse con una trilogia:o meglio,così come per "Il cavaliere oscuro",coloro che hanno elaborato i tre segmenti considerati DOC hanno pensato di chiuderla lì,sentendosi di aver detto tutto sull'argomento,e sottraendosi alla responsabilità potenziale di poter peggiorare le cose."The Bourne legacy",conquistatore di copertine su varie riviste di settore,era un prodotto "nato per vincere",un attore non ancora star ma assai rampante come Jeremy Renner,un cast di facce celebri (Joan Allen,Stacy Keach,Scott Glenn...),una bella e intelligente come Rachel Weisz,e la regia di Tony Gilroy,che già aveva partecipato alla serie in qualità di sceneggiatore.Eppure,le cose non sono andate bene:gli incassi non hanno brillato,e le critiche sono state spesso poco positive.Forse,con un pò di sufficienza,è stato pensato di applicare uno schema consolidato,come appunto la caccia alla cellula impazzita da parte della frangia del Servizio che ha attuato un'operazione clandestina per coprire l'errore,con la variante della scoperta di una vera e propria serie di super-killer coltivati per la creazione di una spia perfetta:il film ha momenti spettacolari,frammenta un pò troppo la parte "gialla",e tutto sommato,Renner ha meno personalità,per il momento,di Damon.La forza della trilogia era stata di dare una parvenza di verosimiglianza alle scene d'azione,molto più della media hollywoodiana,qua,se si guarda soprattutto la scena del missile lanciato nella foresta innevata,e l'inseguimento quasi in conclusione tra moto da cross e fuoristrada,si presenta una comunissima spacconata normalmente definita "americanata"...
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