Trama
In mezzo al caos degli Anni Settanta, derivante dalla rivoluzione culturale del maggio francese del 1968, il liceale diciassettenne Gilles cerca di trovare la sua strada tra gli eccessi violenti dei compagni di sinistra, i labirinti di una rivoluzione non ancora conclusa e i dubbi di una vocazione artistica in fieri. Aspirante artista e regista, Gilles rifiuta di credere che il coinvolgimento politico assoluto sia l'unica via per realizzare i propri sogni e prova a rifuggire le regole seguite da tutti i coetanei d'Europa, impegnati in tumulti politici e sociali.
Approfondimento
QUALCOSA NELL'ARIA: OLIVIER ASSAYAS E LA SUA ADOLESCENZA
Per Qualcosa nell'aria il regista Olivier Assayas torna a pescare tra i ricordi biografici. Così come in L'eau froide, il suo secondo film realizzato nel 1994, Assayas porta la sua esperienza di vita personale al cinema puntando su alcuni aspetti non raccontati allora: la sfera politica, la passione per l'Oriente, l'influenza della musica che ascoltava (quella usata per L'eau froide era simbolo di un'esperienza collettiva, mentre le canzoni scelte per Qualcosa nell'aria hanno una dimensione più intima) e, più in generale, della vita metropolitana degli anni Settanta, fonte di formazione estetica e intellettuale del regista. La stesura della sceneggiatura è cominciata ancora prima che Assayas portasse a termine la miniserie Carlos, scegliendo istintivamente come protagonisti Gilles e Christine, gli stessi due personaggi principali di L'eau froide da cui partire per ottenere una sorta di continuità anche fisica.
Nel personaggio di Gilles, Assayas trasferisce la sua passione per la pittura e il cinema, facendogli seguire il suo stesso personale percorso: dalla pittura al disegno, dall'astrazione alla figurazione, dalla grafica al cinema. L'amore per la pittura, soprattutto quella olandese, ritorna spesso nel corso di Qualcosa nell'aria: quando il personaggio di Leslie è in viaggio in Olanda, Assayas rende omaggio a Frans Hals, uno dei suoi pittori preferiti.
QUALCOSA NELL'ARIA: L'ECO DELLA RIVOLUZIONE DEL '68
Nel 2005 Assayas ha scritto un piccolo libro intitolato Une adolescence dans l'après mai, una lettera indirizzata ad Alice Becker-Ho, la vedova di Guy Debord anch'essa scrittrice. Qualcosa nell'aria è in sintonia con lo spirito di quella lettera ma tratta di argomenti distinti. Nel film Assayas racconta l'eco del maggio 1968, un periodo unico nella storia del XX secolo francese per la sua carica rivoluzionaria. I personaggi vivono in un contesto in cui l'idea di rivoluzione è condivisa da quasi tutti i giovani. Mentre nel 1971 l'estrema sinistra celebra il centenario della Comune di Parigi, gli adolescenti vengono a conoscenza dei disaccordi tra Trotsky e Lenin e tra Trotsky e i libertari, si informano sulla scissione tra Unione Sovietica e Cina popolare, decriptano tutte le differenze all'interno del blocco orientale. Tutte conoscenze che si rivelano preziose per la rivoluzione che prospettano.
QUALCOSA NELL'ARIA: I GIOVANI DEGLI ANNI SETTANTA
Mentre in L'heure d'été Assayas racconta di diverse generazioni che convivono nella stessa storia, in Qualcosa nell'aria si concentra solo sul mondo degli adolescenti per andare contro i luoghi comuni con cui il cinema moderno descrive il passaggio dall'infanzia all'età edulta.
A differenza dei giovani del 2010, le giovani generazioni degli anni Settanta erano proiettate verso un futuro utopico che spingeva a rifiutare l'idea di Stato per chiedere di esserne esclusi. Per loro era naturale impegnarsi politicamente o artisticamente, piuttosto che lasciarsi guidare dall'emozioni. La libertà sessuale più che un'ossessione dettata dalla lussuria era una diretta conseguenza della rottura dei divieti imposti dall'egemonia culturale: sesso e amore non erano al centro dei loro pensieri. Proprio per questo, il protagonista Gilles è molto egoista in amore e rimane affascinato dalla liberà di Laura e dal suo distacco dal mondo.
IL NEMICO COMUNISMO
Nemico della rivoluzione del '68 era il comunismo e, nello specifico, il comunismo inteso come quella corrente politica che obbediva ciecamente alle disposizioni che arrivavano da Mosca, destinate a nascondere gli abusi di potere sovietici e a mantenere una sorta di status quo sociale. Giovani artisti e studenti avevano trovato il coraggio di ribellarsi all'egemonia del partito sulla classe operaia e, in particolar modo, sui giovani lavoratori. I protagonisti di Qualcosa nell'aria tendono a definirsi libertari con lo scopo di rimettere in discussione i valori radicati nella società e di rivoluzionare l'ordine dello Stato e delle sue strutture, verso cui nutrono un profondo senso di sfiducia. Più che anarchia, la loro è una richiesta di libertà di pensiero e azione, di rottura delle regole dei genitori e dei nonni. Lo stesso bisogno di mettere in discussione tutte le regole si avverte anche nella scena musicale del periodo (Syd Barrett, Dr. Strangely Strange, Incredible String Band, Captain Beefheart, Nick Drake) e nella stampa libera, elementi della "controcultura" che Assayas in Qualcosa nell'aria ha usato con rigorosa precisione.
LA MANIFESTAZIONE DEL 9 FEBBRAIO 1971
Qualcosa nell'aria si apre con la manifestazione del 9 febbraio 1971, una giornata che segnerà gli anni a venire. Il Soccorso Rosso ha indetto una manifestazione per sostenere i leader della sinistra proletaria arrestati,che reclamano lo status di prigionieri politici. La prefettura ha vietato la protesta, decidendo di far intervenire il corpo speciale delle brigate d'intervento. I manifestanti scendono in piazza dotati di caschi e armati di spranghe di ferro e la manifestazione, ancor prima di iniziare, degenera in violenti scontri. Il ventiquattrenne Richard Deshayes riceve una granata in pieno viso, perdendo un occhio e ricevendo danni anche al secondo. Gilles Guiot, liceale apolitico, viene arrestato dalla polizia mentre torna a casa. Il giorno dopo, è condannato a sei mesi di reclusione per violenza a pubblico ufficiale. Le sorti di Richard e di Gilles provocano una forte mobilitazione, facendo convivere due diverse tendenze: da un lato vi sono coloro che vogliono far rivivere il movimento studentesco mentre dall'altro invece quelli che cercano il confronto diretto con le forze di polizia.
IL SENSO DI COLPA
In un liceo di periferia, l'impegno dei giovani genera un attivismo piuttosto aneddotico, orchestrato da Gilles e i suoi compagni. Una delle loro azioni però finisce male: una guardia di sicurezza rimane gravemente ferita. Questa tragedia influenzerà il destino di ogni personaggio, proprio come accade in Désordre, film di esordio di Assayas che comincia con un furto con scasso e si conclude con un omicidio. A muovere le successive azioni è il senso di colpa che porta tutti ad assumersi la propria quota di responsabilità, ognuno secondo la propria personalità. Gilles, colui che ha meno responsabilità in assoluto, paradossalmente è quello che si porrà più di tutti numerose questioni sollevate dal senso di colpa.
Note
Il maggio francese e quello che ne è seguito - la grande rivoluzione, la grande illusione o se volete (per alcuni) la grande delusione - raccontato da Assayas come un percorso di formazione, anche essenzialmente autobiografico, vissuto in un momento che fu speciale per i giovani, per l'Europa, per il mondo intero. Premiato per la miglior sceneggiatura a Venezia 2012, è perfettamente calibrato, gode di una fotografia luminosa, non scade nella celebrazione, ma parte dell'amarezza del "dopo" per lanciare un messaggio alle nuove generazioni.
Trailer
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Commenti (1) vedi tutti
La volontà rivoluzionaria di un gruppo di liceali parigini dopo la sconfitta del Maggio francese.
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