Regia di Doug Lodato vedi scheda film
Quando la violenza domestica non cessa nemmeno dopo l'intervento delle forze dell'ordine e se la giustizia, anziché tutelarti, ti penalizza lasciandoti in balia di un uomo tanto violento quanto potente, l'unica soluzione è scappare il più lontano possibile. Magari con l'aiuto di un'organizzazione clandestina specializzata nell'accoglienza e nella collocazione di famiglie in fuga. Questo il concept alla base di "Ticket Out", un film che poteva tranquillamente essere qualcosa di più della sterile produzione televisiva che si rivela man mano che la visione avanza. Un polpettone retorico con colpi di scena telefonati ed una messa in scena da fiction di quart'ordine che rende vano qualsiasi nobile intento si potesse intravedere nell'incipit. Un drammetto confuso che non risparmia nemmeno interpreti navigati come Ray Liotta e Billy Burke che per primi paiono chiedersi costantemente come possano essere finiti in un'operazione del genere.
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