Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Il solito folle megalomane che vuole dominare il pianeta con l'uso della forza, rappresentata dalla solita megaarma di gigadistruzione di massa, i soliti stratagemmi, le solite scazzottate, le solite scenografie futuristiche e soprattutto il solito agente segreto supermacho infallibile astutissimo e vincente, sempre con la solita battuta pregna di superbia pronta in bocca. Anthony Dawson - cioè Antonio Margheriti - nella seconda metà dei Sessanta girò, come molti suoi colleghi di serie B e inferiori, qualche divertente, ma inconsistente lavoretto sulla scia delle spy story alla James Bond; il budget limitato o limitatissimo era solitamente la costante di queste pellicole e anche qui non si esce dalla regola. Fin dal protagonista Anthony Eisley, un anonimo volto preso dalle serie tv americane e mai visto prima (nè praticamente dopo) nel nostro cinema, si intuisce che i mezzi sono quelli che sono; al suo fianco scarseggiano anche i nomi prelevati dalle 'seconde linee', prevalendo quelli altrettanto insignificanti e con la dovuta mescolanza di interpreti italiani e spagnoli nel segno della coproduzione fra i due paesi: Folco Lulli, Francisco Sanz, Luisa Rivelli, Josè Maria Caffarel sono quelli impiegati nei ruoli principali. Di provenienza iberica anche la sceneggiatura, sulla quale sono apposte le firme di Alfonso Balcazar e Josè Antonio de la Loma; dignitose sono quantomeno le musiche, a cura di Riz Ortolani d'altronde. Tensione, azione, intrigo e un pizzico di storiella sentimentale in sottofondo: il solito mix. 2,5/10.
Un folle multimiliardario si impossessa di alcuni missili Nasa per far mettere a punto l'arma più potente di sempre da uno scienziato al suo soldo. Ma interviene l'agente Sennet.
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