Regia di Jeannot Szwarc vedi scheda film
La splendida colonna sonora del grande John Barry risolleva le sorti di un film altrimenti mediocre.
Nel 1972 il giovane drammaturgo Richard Collier (Christopher Reeve) festeggia con gli amici il successo di una sua commedia. Una misteriosa donna anziana gli si avvicina e gli porge in dono un orologio.
Otto anni dopo Richard si trova a passare in uno storico hotel sul lago di Chicago e qui vede la foto di una donna che scopre essere la stessa che gli ha donato l'orologio anni prima.
Si trattava infatti di Elise McKenna, una notissima attrice che aveva recitato nel teatro dell'albergo il 27 giugno 1912. E spulciando i vecchi registri dell'hotel l'uomo scopre che quel giorno sui registri dell'hotel era segnato anche un altro nome: Richard Collier.
Tratto dal romanzo "Appuntamento nel tempo" del noto scrittore di fantascienza Richard Matheson, un film di indubbio fascino che, mescolando fantascienza e romanticismo, vorrebbe essere un elogio dell'amor fou, sulla scia di illustri predecessori come ad esempio "Il fantasma e la signora Muir" e "Il ritratto di Jennie".
C'è da dire però che l'operazione può considerarsi riuscita soltanto in parte.
Se è vero che l'inizio è molto suggestivo, non si può negare però che è assolutamente ridicolo il modo in cui il protagonista riesce a viaggiare nel tempo, cioè forzando la sua volontà e autoconvincendosi che sta vivendo nel passato. Man mano che la storia va avanti la tensione cala e la storia perde la carica di mistero che aveva nella prima parte. E la scena in cui Fawcett fa picchiare Collier e lo fa legare come un salame risulta francamente fuori luogo.
E rimane un punto fondamentale irrisolto: il protagonista ha vissuto o rivissuto la storia d'amore?
Comunque, nonostante le carenze e i limiti della trama, "Ovunque nel tempo" si lascia seguire e affascina grazie alla stupenda partitura musicale di John Barry, che conferisce grazia e poesia ad un film altrimenti di livello ben inferiore.
Christopher Reeve non è certo il più adatto per la parte del protagonista, invece Jane Seymour è perfetta, Teresa Wright fa una bella comparsata mentre il grande Christopher Plummer tratteggia con la consueta classe il ruolo di Fawcett; peccato che un attore di tale livello nel corso della sua carriera non sia stato valorizzato come meritava.
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