Regia di Carlo Campogalliani vedi scheda film
Seconda guerra mondiale. Dal fronte orientale torna un ufficiale italiano, ferito, su un treno-ospedale. Durante il viaggio l'uomo racconta la sua storia, con il rammarico soprattutto di non aver mai visto nascere suo figlio; il convoglio è però costretto a fermarsi a causa dei bombardamenti.
Film di propaganda prima ancora che film di guerra, Il treno crociato è un prodottino realizzato con scarsi mezzi a disposizione e ancora meno idee da un regista-artigiano come Carlo Campogalliani, semplicemente desideroso di continuare a lavorare. Non rimane perciò fra i suoi titoli memorabili e anche all'interno della filmografia strettamente richiamabile al regime fascista questa pellicola non risulta di chiara importanza. Rossano Brazzi, Maria Mercader, Cesare Fantoni e Carlo Romano sono gli interpreti di maggior rilievo sui titoli di testa: un cast di sufficiente richiamo e sicura tenuta con un buon Brazzi al centro, che porta a casa il risultato minimo senza faticare troppo, anche perchè nella sceneggiatura (Campogalliani, Alessandro De Stefani, Gian Bistolfi, Alberto Salvi; da un soggetto di Antenore Frezza) prevalgono i dialoghi sull'azione. Un cinema povero e umile, con un netto messaggio alla sua base, un'imposizione morale patriottica a oltranza dettata dalle coeve contingenze politiche. Il regista, la cui attività era ormai trentennale ed era cominciata ai tempi del muto, in quello stesso 1943 dirige Brazzi anche in Silenzio, si gira!, lavoro di tutt'altro stampo, decisamente più spensierato. 2,5/10.
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