Regia di Scott Derrickson vedi scheda film
È ormai noto il degrado in cui verte il genere horror e di quanto possa sorprendere la scoperta di una trama, seppur simile a molte altre, sviluppata così bene da convogliare quasi tutti gli elementi del genere: l'ansia che fluttua costantemente nell'aria, la ricerca del dettaglio (un'immagine riflessa nello specchio, un'ombra in fondo all'inquadratura o piuttosto in una foto) quanto il finale intuibile ma non palese che cattura lo spettatore senza però trascinarlo nel baratro del terrore. Questo tono volutamente soft non sviluppa la voglia di spavento di cui guarda ma anzi alimenta l'attesa che finisce per amplificare la suspance di cui sopra. Anche questa è strategia cinematografica. La trama c'è, la qualità anche, non fosse per i tempi un po' troppo lunghi, in alcune circostanze, si guadagnerebbe anche la quinta stella, laddove la quarta è composta dall'eccellente fotografia ombrosa e dagli effetti sonori, anche se non protagonisti assoluti, come in certe pellicole avviene. Soddisfatta tanto da avere il desiderio di vedere il sequel.
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