Regia di Scott Derrickson vedi scheda film
A me ha fatto paura, e in fin dei conti non è poco. E' un film che sa creare atmosfere, ambientazioni infide e inquietanti, stupire con spaventi improvvisi, e con immagini orribili. Queste possono essere sia visioni propriamente paurose, come quelle del demone, che visioni di innocenza trasfigurate in orrore. Mi riferisco qui ai volti dei bambini, ai loro atteggiamenti infantili in contesti di terrore, che per questo ne incutono ancora di più.
Un indiscutibile pregio della pellicola è il fatto che rinuncia spensieratamente ai troppi effetti speciali, alla macelleria e agli squartamenti (i quali non fanno paura ma solo schifo), a favore del terrore creato con mezzi assai più fini e difficili da usare: il fuori campo, il visto di sfuggita, le ombre, il sonoro, gli sguardi inquietanti di quegli esseri.
In generale, il meccanismo dell'orrore mi sembra poggi su un contrasto continuamente ribadito durante lo svolgimento del film: da una parte il contrasto tra l'innocenza infantile, con i suoi modi e il suo gergo, e gli efferati crimini che quei bambini compiono; dall'altra la ragione stessa di questi deliti, che è il puro sadismo fine a se stesso.
A margine, si può ravvisare un discorso sulla curiosità morbosa (del pubblico) e sulla smania di successo (dello scrittore), mali morali dei quali nessuna delle due parti vuole ammettere di esserne affetta.
Ho trovato infine efficace l'uso delle luci (quasi sempre poche) e il clima infido che il regista riesce a creare attorno alla famiglia, complici i poliziotti e quel poco rassicurante aiuto sceriffo.
Io dunque non starei là a cercare il pelo nell'uovo di inverosimiglianza o incoerenza: la pellicola ha l'atmodfera giusta e in molti passi spaventa davvero. Quindi bersaglio centrato. PS: secondo me l'opera ha più di qualche dibito con "The ring".
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