Regia di Scott Derrickson vedi scheda film
Altro giro di giostra per il produttore per antonomasia di horror low budget Jason Blum (per lui un carnet di successi da far paura, spesso più dei film che produce ahinoi), ma questa volta c’è qualcosa di cui “rallegrarsi”, qualche sobbalzo in più ed in generale una maggior cura.
Ellison (Ethan Hawke) è uno scrittore che coltiva la sua ispirazione trasferendosi con la famiglia nelle case dove è stato commesso qualche crimine efferato.
Nella sua nuova dimora trova una scatola con vecchi filmini che sembrano collegare più omicidi famigliari.
Più si avvicina alla verità, più lui ed i suoi affetti sono in pericolo.
Scott Derrickson torna, per fortuna, all’horror (meglio dimenticarsi “Ultimatum alla terra”, 2008), genere che riesce a maneggiare con una certa scaltrezza.
Riesce infatti a creare una pregevola atmosfera d’insieme, lavora bene sul buio (vero coprotagonista), sulle ombre, utilizza rumori (a volte utili altre per lo più scenici), simboli e presenze e soprattutto fa leva sul background del protagonista che risulta assai più elaborato rispetto al solito, vuoi già solo per la ricerca della fama che lo sprona a proseguire con l’imbroglio quando il buon senso avrebbe portato a ben altre azioni.
Poi certo ci sono un po’ di leggerezze (difficile pensare che la moglie, già sull’attenti nella prima scena, non capisca alla veloce l’andazzo) e c’è più angoscia che vera e propria paura, con una tensione comunque crescente con un finale che non sarà leggendario, ma che comunque chiude in bellezza (ed apre ovviamente ad infiniti sequel, il primo atteso per il 2015).
In tempi di vacche magre per il genere è per lo più un buon prendere, la presenza di un buon attore (Ethan Hawke) aiuta in chiave recitazione (spesso scadentissima in questi casi), in più ci sono riferimenti alti (la presenza dell’ascia non è casuale, bensì un sentito omaggio a “Shining”).
Quanto basta quindi per farsi notare anche se qualche brivido lungo la schiena in più avrebbe fatto solo che comodo.
Abbastanza riuscito nel complesso.
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