Regia di Ursula Meier vedi scheda film
Sister costituisce una pagina filmica densa di mesto degrado ed emarginazione sociale.
Perché all’ombra del benessere la lotta per la sopravvivenza non si guarda in tv.
Perché l’amore cede il passo all’incuria, all’abbandono ed alla stoltezza.
Perché il sentimento di affetto più naturale che ci sia forma oggetto, invece, di una disarmante, squallida mercificazione che suscita biasimo… ma che non commuove.
Perchè non ci sono le cause.
Perché non ci sono le scuse.
Perché non ci sono risposte.
Perché non c’è riscatto.
Perché non ci sono prospettive. Anzi sì: ma pur’esse devastanti (ove si accetti il simbolismo della scena finale).
Ecco perché il film non convince. Sbaglia su tutti i fronti. Non indigna. Non emoziona. Non coinvolge.
Perché la denuncia è chiara ma debole e la forma con cui viene espressa è tanto essenziale quanto grossolana.
Visione, dunque, sconsigliata a tutti (fuorché ai temerari).
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