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Otto milioni di modi per morire

Regia di Hal Ashby vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Otto milioni di modi per morire

di axe
6 stelle

Matt Scudder, un ex-poliziotto che ha lasciato le forze dell'ordine in seguito all'uccisione di uno spacciatore, tenta di tenere insieme la sua vita. Dopo anni di abuso di alcolici, ha scelto di frequentare un gruppo di sostegno per disintossicarsi; benchè sia separato, segue con interesse la crescita della figlia; lavora come detective privato. Riceve una richiesta d'aiuto da una misteriosa donna, Sunny, una prostituta d'altro bordo che lavora in un'ambigua sala da gioco. Seppur con poca convinzione, Matt s'impegna ad aiutarla, ma la giovane viene rapita e crudelmente assassinata. Scudder, con l'aiuto di un'amica di Sunny, Sarah, avvia un'indagine, scoprendo che la prostituta era coinvolta in un traffico di droga gestito dall'infido Angel Maldonado. Mi aspettavo qualcosa in più da questo poliziesco, basato sul personaggio letterario di Matt Scudder. La trama ha un intreccio sin troppo semplice. Le premesse ci presentano il protagonista - interpretato da Jeff Bridges - come un personaggio problematico, dal passato difficile e forse in cerca di un riscatto. Il brevissimo rapporto che ha con Sunny, la quale, non è ben chiaro per quale motivo (inizialmente, avevo immaginato che vi fosse una connessione con i fatti di alcuni anni prima), chiede aiuto proprio a lui per fuggire, lo scuote dal suo torpore e, dopo la morte di lei, lo spinge a cercare giustizia. Coinvolge nell'indagine, condotta con metodi "non convenzionali", alcune persone vicino a Sunny, tra le quali la bella Sarah (Rosanna Arquette), giungendo rapidamente all'individuazione del colpevole, la cui sconfitta avviene senza colpi di scena. Il ritmo del film è lento; molto tempo è concesso ai dialoghi spesso prolissi. Meno spazio, alle fasi dell'investigazione, che in realtà è estremamente rapida perchè il responsabile dell'omicidio è presto individuabile. Ho apprezzato le prestazioni degli attori - tra i quali spicca anche Andy Garcia, al suo quarto film, nelle vesti di Angel Maldonado - e le sequenze di azione. Notevole lo scontro nel capannone, preceduto da momenti carichi di tensione. L'epilogo mostra i personaggi di Scudder e Sarah sopravvissuti al pericoloso intrigo ed ormai "redenti". Piacevole, inizialmente molto coinvolgente, questo thriller/poliziesco non mantiene le "promesse", ma non annoia mai, grazie al livello della recitazione.

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