Regia di Christian Petzold vedi scheda film
Una fuga ambita e programmata, una scelta personale ragionata, dettata da etica, professionalità, dubbi, cuore. La cappa del regime nella DDR di fine settanta inizio ottanta pervade una storia narrata con didascalica dedizione, volutamente pacata, quasi silenziosa, dimessa. Un clima da Le Vite Degli Altri, declinato su vita e vicissitudini di un medico donna, in perenne stato di clandestinità, eppur attento a svolgere con cura il proprio dovere di medico. Pazienti, colleghi, funzionari di partito, vicini di casa, un complesso mosaico di tasselli apparentemente allineati e piegati a volere e direttive del Partito. Senza sussulti, con pazienza e qualche lentezza (il film sostanzialmente non decolla mai), la visione si dipana verso un epilogo tanto intuibile quanto lecito. Riflessivo. Tre stellette (e mezza).
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