Regia di Christian Petzold vedi scheda film
Come il film meraviglioso "La vita degli Altri" La scelta di Barbara si svolge nella Germania divisa degli anni '80.
Non possiamo fare paragoni tra i due film in quanto il primo è superiore in termini di scrittura, regia e completezza.
Eppure la Scelta di Barbara è un interessate e bellissimo film che racconta uno spaccato senza aver la pretesa di approfondire, come se lo spettatore già sapesse dove siamo, cosa sta accadento e perchè o meglio dovesse piano piano arrivarci.
La protagonista, la bravissima Nina Hoss non è certo una debuttante, ed entra nel personaggio di Barbara con un intensità disarmante. Teniamo presente che questa attrice non ancora 40enne ha alle spalle 15 anni di cinema (per la maggior parte da noi inedito) ma soprattutto 20 anni di teatro, che le hanno dato un'impostazione recitativa molto particolare. Fredda e nello stesso tempo calda e intensa. Ecclettica e impegnata, quest'attrice nel 2009 fa parte della giuria al Locarno film festival e nel 2011 al Berlino film festival! Inoltre leggo che è componente del Deutsches Theater a Berlino dal 1998 ed è stata interprete di Medea.
Molto impegnata nel sociale, è sostenitrice della campagna Make Poverty History contro le mutilazioni genitali femminili
Con questo regista lavora per la quarta volta, anche se a noi è arrivato poco per lo più nell'ambito dei circoli d'Essay. Per ben tre volte è la protagonista tormentata dei suoi film.
In "La Scelta di Barbara" assistiamo al ritratto di una donna elegante, austera e schiva che vive la sua vita come fosse un fantasma, senza mai essere protagonista del suo destino. Ma Barbara racconta anche la storia di un amore ambientata ai tempi in cui il muro divideva un Paese costringendo un popolo a fare i conti con un'inaccettabile privazione della libertà con il continuo mettere in atto espedienti per vedersi con "l'occiddente" e anche Barbara sarà punita per questo. Un film teso ed appassionante ma anche molto rarefatto. Certo è che quello di di Christian Petzold è cinema di sottrazione e di riflessione, sorretto da dialoghi scarni, da sguardi e da impercettibili accezioni, e Barbara ne è lo straordinario emblema. Il regista, Christian Petzold è condireato uno dei massimi esponenti del nuovo e più promettente cinema tedesco, Barbara è un film scritto e diretto con equilibrio, un'opera asciutta ma piena di suspense che si fa man mano più claustrofobica nelle atmosfere e nel linguaggio, soffocante dal punto di vista della protagonista (una grandiosa Nina Hoss), una donna perennemente sorvegliata dalla polizia che le sta costantemente alle calcagna.
Una storia di alienazione e autocontrollo che ti rimane dentro, che parte in sordina ma che col passare dei minuti svela ogni retroscena e chiarisce ogni dubbio sulla vera natura dei personaggi, e mano mano che scorre verso il finale si fa sempre più incalzante. Nel finale arriva poi il colpo di scena che non ti aspetti, che annulla in un solo colpo le distanze tra i protagonisti cambiandone totalmente visuale, prospettiva e condizione. La generosità di Barbara sembra suggerire che sul nostro passato non abbiamo alcun controllo, dobbiamo accettarlo, mai dimenticarlo, ma il futuro deve ancora arrivare e se veramente vogliamo possiamo tentare di migliorarlo, con le giuste strategie.
Molto interessante, a tratti struggente, ma sempre misurato e mai didascalico, è sicuramente un film da vedere, come deve esserlo probabilmente anche Yella , dove il personaggio di Yella è sempre interpretato dalla brava Nina Hoss.
Un consiglio che posso darvi e di sentire le interviste si youtube sia di Nina Hoss che del regista Ptzold, davvero illuminanti.
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