Regia di Jeff Nichols vedi scheda film
L’amore prima ti consuma e poi ti lascia a bocca asciutta (il padre di Ellis).
Lungo le sponde di frammenti di civiltà, in uno spazio-tempo che appartiene ad una dimensione lontana, dipinta su carta anticata a pennello, scorre lento un fiume che rievoca oggi (e questo terribilmente attrae) le epopee iconiche della grande narrativa americana di un tempo (da M.Twain in poi), attualizzandola quanto basta per preservare l’illusione della continuità; di un sogno sporco ed affascinante che ha ancora molto da evocare (ma forse, invero, più nella scrittura letteraria ed artistica che nella realtà).
Lungo maestosi corsi d’acqua ed isole-rifugio, fra insidie faunistiche, cercatori di perle e cacciatori di uomini si colloca Mud, un film che, appunto grazie alle pregevoli scenografia e fotografia, si ritaglia il suo spazio nel predetto filone, dando un suo personale, dignitoso contributo nella misura in cui pone al centro, con grandissima cura e sottigliezza, il tema dei temi.
L’amore (molto) effimero (fra lo zio dell’amico e la tipa che credeva di essere una principessa);
L’amore esausto/stanco (fra i genitori di Ellis);
L’amore di una vita che fu (il padre adottivo di Mud con la compianta)
L’amore impenitente (fra Mud e la sua bella).
L’amore alle prime armi (fra il protagonista e la sedicenne della scuola accanto);
L’amore… candido ideale giovanile smentito dall’età adulta (Supadany)
I mille volti del sentimento più forte di tutti, in un contesto tanto inospitale quanto seduttivo, prolifico, topico.
Un film riuscito sotto molti punti di vista (mi è piaciuto molto anche M.McConaughey), pare stonare a tratti solamente rispetto a talune caratterizzazioni (incomplete o non del tutto centrate), o per taluni rivoli di scrittura (ma sono scelte soggettive non agevolmente opinabili con oggettività); comunque pochi tasti dolenti che non degenerano mai nel grippaggio del motore narrativo.
Mud è un romanzo di formazione in veste cinematografica che non è il punto di arrivo di una tradizione consumata e compianta, ma l’occasione di una rinnovata riscoperta di radici lontane che, penso, qualunque uomo di oggi avrebbe voluto, da ragazzino di ieri, fare proprie.
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