Regia di Jeff Nichols vedi scheda film
Mud è il canone del cinema fondato sul respiro naturale delle cose,è il fango prodotto nelle vite proprie e degli altri,è un elemento di sè enigmatico e sfuggente ad un passato turbolento.
Deve avere talento da vendere il regista di quest'ottimo film,iperniato su un anticonvenzionalita' dal respiro comunque classico,basato su campi lunghi avvolgenti,proiettanti l'odore e l'humus naturale nella sfera rapporto.
Jeff Nichols si serve cosi' d'un parterre attoriale ottimo,in cui Matthew Mc Counaghey incarna l'essenza romantica e selvaggia del fuorilegge ,è cosi' che ci appare difatti,statuario e ruvido,stropicciato nella figura,quanto basta per attirare su di se l'aura carismatica da vagabondo "eremita".
Oltre a Mc Counaghey figurano il bravissimo Tye Sheridan gia' visto in "jOE" (2013) e vincitore della Coppa Mastroianni allo scorso festival di Venezia.Il resto lo fanno l'ottimo Sam Shepard nei panni di un anziano ex marines disilluso dalla vita,e sopratutto la controparte femminile,ovvero la bella Reese Witherspoon.
"Mud" è dunque un "eclissi" sentimentale,comparendo in distinte forme che spaziano da quello padri/figli a quello uomo/donna,una catarsi emozionale racchiusa nei rapporti interpersonali delle sue figure,ma sopratutto è un limbo enigmatico dove la natura fa il suo decorso.
Il pregio di "Mud" è racchiuso cosi' nella struttura ordinata e compatta,nella scrittura robusta e in un ritmo che pur nella concessione ad una "lentezza" quasi documentarista,non annoia mai,riuscendo a coinvolgere lo spettatore.
Merito comunque di una storia dal canone romanzesco,quasi di quelle raccontate da Verne o Salgari,una vicenda dal sapore fortemente umano,dove il perno centrale è un rapporto filiale che s'instaura tra il fuorilegge "Mud" e i ragazzini Ellis e Neck.
La regia compie un lavoro fatto di silenzi e sottintesi nella prima parte del film,l'incontro tra il bandito e gli adolescenti ha il sapore di una casualita' quasi fatale,dove il carisma attoriale di McCounaghey centra il bersaglio.
Lo "strano" rapporto a tre s'intensifica col passare dei minuti,concedendosi licenze poetiche e perle di saggezza che catturano l'attenzione sopratutto del sensibile Ellis,che decide di "adottare" Mud.
Mud appare anche allo spettatore come la figura del martire che insegue l'amata,qui una Reese Witherspoon turbolenta e inquieta,della quale Mud sembra pazzamente innamorato-
Il fiume sulle rive del quale sopravvive Mud è forse il "Deus ex machina" del film,rappresentandone la forza mutabile degli eventi,prendendone quasi la forma della passione e del dramma.
Un film come questo colpisce proprio nella semplicita' d'animo dei personaggi,sopratutto in quella di Ellis,adolescente puro che crede alla realta' del sentimento amore,il fiume coi suoi parallelismi è per il ragazzino l'oasi protetta nel quale vivere secondo la sua natura.
Ma la realta' è ben diversa,la regia seppur filtra il tutto attraverso uno sguardo puro e incantato,mostra l'altra faccia della medaglia,ovvero la retroattivita' del passato da fuorilegge di Mud.La natura rappresenta per lui uno "scudo" nel quale mimetizzarsi di una vita costellata di drammi,passioni e turbolenze.
l'isola appare cosi' come il purgatorio nel quale nascondersi ed espiare una violenza passata,infatti la tensione seppur celata abilmente da Mud,appare per quella che è,tangibile e nefasta.
Tutto prendera' cosi' una piega inaspettata, come il fiume "protagonista" (nascosto) del film cambia in base alle stagioni,cosi' i protagonisti dovranno fare i conti con la concretezza delle loro vite.
Il passato inseguira' Mud sotto forma di famiglie pseudomafiose,travolgendone e distruggendo l'ultimo barlume affettivo per Juniper.Il rapporto dell'uomo con la donna si consumera' secondo dinamiche che citano il saluto tra Val Kilmer ed Ashley Judd in "Heat la sfida".Come la natura a volte appare insensibile e violenta,anche la vita travolge i personaggi del film,il ragazzino Ellis che ne è figura centrale attraversera' la separazione dei genitori,il conseguente "distacco" dalla vita dal fiume,e subira' una piccola delusione amorosa.
L'incontro avvenuto all'inizio è dunque un gioco fatale di evoluzione sia per il bandito Mud che per il giovane Ellis,la regia sottolinea ampiamente quest'aspetto nel percorso di crescita per Ellis e di "redenzione" per Mud.Tutto è sorretto da una sceneggiatura corposa e da una fotografia brillante e "naturale",vagamente retro'......Mud ricorda nello stile un certo cinema americano degli anni 70,con Mc Counaghey che ricorda nelle pose uno Steve Mc Queen nel massimo vigore,qui pero' seppur vi è un accenno di tensione e violenza,parla la lingua del cuore che come la natura fa da splendido sfondo al film,una "voce" (e una verita') che non mentono mai..........
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