Regia di Jeff Nichols vedi scheda film
Eccoci finalmente di fronte all’attesa opera terza del giovane cineasta Jeff Nichols, che dopo i disagi cerebrali/metereologici del riuscito e quasi invisibile e per questo davvero prezioso “Take shelter”, torna – almeno in territorio francese – ad affacciarsi nelle sale con un film presentato in concorso a Cannes nell’edizione 2012.
Anticipo subito che si tratta di un’opera riuscita, che conferma le positive aspettative sull'autore; un thriller costruito con il ritmo riflessivo ma non meno allarmante di tanti prodotti che puntano troppo superficialmente sull'adrenalina dell'azione a tutti i costi, dove la rabbia e l'instinto omicida sono spesso sopraffatti dai sentimenti e dalle emozioni, dal disagio caratteriale che muove sia passi (o meglio la fuga) di Mud, un balordo quarantenne affascinante e ricercatissimo (con tanto di taglia sul collo), sia i più ordinari attimi di vita quotidiana del quattordicenne Ellis. Un ragazzino quest'ultimo sopraffatto e rattristato dalle problematiche vicissitudini familiari legate alla prossima separazione dei genitori, oltre che dal disagio personale tipico di un’età contrastata e contesa tra istinti ormonali sempre più incontenibili, tuttavia soffocati da una timidezza e una ritrosia difficili da contrastare o abbattere.
Difficoltà e disagi che il destino invita a condurre verso un’unico baricentro, che porterà all'incontro dei due protagonisti, trovatisi per caso nell’isolotto di una periferia acquitrinosa che ricorda certe realtà paludose della New Orleans che le cronache ci hanno ormai da tempo fatto conoscere in occasione dei sempre più frequenti disastri naturali, spesso di proporzioni catastrofiche. In questo contesto di fortuna l’uomo braccato vi ha trovato un rifugio provvisorio, su un’imbarcazione che una probabile inondazione ha sospinto fin su di un albero gigantesco. Nell'isolotto nasce tra Ellis, il suo amico coetaneo e Mud un rapporto all’insegna della più cauta diffidenza reciproca, ma che poi si sviluppa in un’intesa ed in una complicità che vede i due ragazzi impegnati solidalmente a raccattare i pezzi per consentire all’imbarcazione di poter prendere il largo e assicurare la fuga al ricercato. La molla che spinge Ellis a tutta questa solidarietà è l'affascinante storia d'amore che ha coinvolto Mud, travolgendolo fino ad un omicidio che lo ha reso ora un ricercato: l'amore unilateralmente incondizionato di Mud per la bella bionda Juniper è la forza trainante che spinge il sensibile ragazzino a sperare che al mondo non tutto possa risolversi nella deriva e nell'indifferenza che sta caratterizzando ad esempio il rapporto di coppia dei suoi genitori divorziandi.
Alle calcgna dei tre protagonisti, una banda di cacciatori di taglie senza scrupoli né sentimenti, poliziotti non meno crudeli ed approfittatori, mentre la bionda bella ragazza di cui sopra è la posta in gioco che Mud cerca nonostante tutto di fare propria, visto che da lei partono tutti i suoi guai ma pure tutti i suoi migliori propositi per un futuro da costruire assieme lontano da quei posti infelici e violenti.
Mud è un film bellissimo che conferma il talento di un regista che già con Take shelter aveva dimostrato di saper districarsi alla perfezione tra torbidi meandri oscuri della mente umana, più melmosi degli acquitrini in cui l'onnipresente (col regista Nichols) Michel Shannon pesca conchiglie immergendosi come un palombaro. Mud è un uomo pieno di contrasti ed incoerenze, balordo e caratteriale ma che sa trovare, grazie alla collaborazione dei suoi due solidali amici quattordicenni, quella umanità che lo rende un personaggio riuscito e caratterialmente possente.
Per Matthew McConaghey - cane randagio e ramingo, vestito come un sin troppo sfacciatamente attraente naufrago muscoloso e col dente spezzato, pistola già pronta all’uso e perennemente conficcata tra pantaloni e le chiappe - ultimamente coinvolto in progetti interessanti o decisamente riusciti che ne hanno risollevato in modo francamente inaspettato una carriera all’insegna della piatta routine commerciale - Mud rappresenta una prova ulteriormente decisiva ed il personaggio simbolo della sua rinascita come attore serio e sfaccettato.
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