Regia di Federico Fellini vedi scheda film
La discussione interessantissima che è scaturita dall'opinione di will kane è lo spunto per decidermi,dopo molti tentennamenti,di scrivere quello che penso su quello che quasi universalmente è considerato un capolavoro della cinematografia mondiale.Il quasi non è casuale:ci sono voci isolate che,anche in chi il critico lo fa di professione che evidenziano i dubbi che il film di Fellini fa sorgere.Io ho avuto sempre un rapporto piuttosto frastagliato con molto del cinema di Fellini,chi mi conosce sa che non ho un bel rapporto con La dolce vita,altro film considerato uno spartiacque del cinema italiano(lo dice il Morandini).Io credo che questo film sia l'amplificazione di tutto quello che non mi era piaicuto nel film precedente.E'un film che propone dei bilanci provvisori nella vita dell'uomo e dell'artista ma a mio parere lo fa con molto autocompiacimento,con una pericolosa tendenza ad autoassolversi in una sorta di moralismo ambiguo,a declinare responsabilità e mi pare di scorgere un sottile filo di ipocrisia che muove il tutto.Guido Anselmi alias Federico Fellini accumula incontri sensazioni,suggestioni,prende contatto con un mondo a cui sente di appartenere,prende contatto con sogni e incubi in un delirio di pantagruelica fantasia che colpisce,anzi stordisce lo spettatore.Una sorta di dietro le quinte del mestiere di regista.Molti hanno detto che questo film comunica lo smarrimento dell'uomo e dell'artista.In realtà a me comunica solo il mio personale smarrimento nei meandri della visionarietà arzigogolata,la mia impossibilità a cogliere la grandezza di questo film,la mia incapacità di capirlo e di apprezzarlo.E quando tutti gridano al capolavoro e parimenti confessano di avere capito poco(chi ha detto Inland Empire alzi la mano....)io diffido.Diffido perchè apprezzo solo le cose che riesco a capire,quelle che mi suonano incomprensibili rimangono aliene al mio modo di giudicare.Qui chiaramente non sto giudicando la tecnica cinematografica di Fellini,visivamente è uno dei massimi esponenti prodotti dall'arte cinematografica che qui amiamo a dismisura.Eppure,tranne rari casi il maestro riminese mi ha sempre appassionato poco.Il problema che si frappone tra me e l'apprezzamento del film è che non riesco a collegare questo armamentario barocco che sorregge molti dei film di Fellini(e questo soprattutto) a un messaggio che io riesca a capire.Ripeto questo film non mi comunica lo smarrimento dell' artista.Comunica solo il mio smarrimento cinefilo di fronte a cotanta esplosione di suggestioni visivamente straordinarie,mi comunica il senso del vuoto dopo averlo visto,il disagio quasi che provo a non essere minimamente emozionato o colpito da quello che ho appena visto.Mi sento solo deluso,come se fossi arrivato al punto di non ritorno della percezione cinematografica che solleciti occhi e anima.Qui gli occhi sono meravigliati da una magnificienza raramente vista.L'anima resta inerte,indifferente non capendo quello che il film vuole indicare.Probabilmente colpa mia.L'ho visto varie volte per cercare di andare avanti nella comprensione,per vedere se con gli anni e l'aumentare dell'esperienza cinematografica il mio giudizio negativo cambiasse.Ma qui non è accaduto come ad esempio in Jules e Jim che ai miei occhi ha acquistato progressivamente bellezza col trascorrere del tempo.Qui sono rimasto esattamente al punto di partenza.Colpito e affondato.
non male
all'epoca era una buona attrice
brava
secondo me la sua è un interpretazione più tecnica che ispirata.E'come se indossasse un esoscheletro che fa rimbalzare tutto....
il suo stile è visivamente abbacinante come suo solito
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