Regia di Mika Kaurismäki vedi scheda film
Mika Kaurismaki vive in Brasile dagli anni '80 e da quel momento, periodicamente, è uscito con una manciata di documentari sulla musica del luogo. Questo Brasileirinho, sottotitolo: Grandes encontros de choro, ricostruisce appunto la storia dello choro, una musica nata in Brasile alla fine del diciannovesimo secolo con forti influenze derivanti dai balli europei e una sola regola ineludibile: l'improvvisazione. Anche per questo viene definito 'jazz brasiliano'; vediamo così avvicendarsi davanti alla macchina da presa del regista una serie di volti e di strumenti fra i più celebri del genere choro: chitarristi, clarinettisti, percussionisti e via dicendo. C'è anche spazio per qualche cantante, quasi tutte donne poichè, in quanto musica tradizionale, lo choro è sostanzialmente (e ancora al giorno d'oggi parecchio formalmente) maschilista, sia nei contenuti dei testi dei brani che nell'attribuzione degli strumenti. Tanti spezzoni di concerti e altrettante esibizioni estemporanee, per un film che rimane sempre sospeso fra parola (racconto, spiegazione) e illustrazione musicale. Scritto da Kaurismaki e da Marco Forster, anche produttore, con cui il regista lavorerà per il successivo Sonic mirror (2008). 6/10.
Documentario sullo choro, un tipo di musica brasiliana nata da influenze europee alla fine dell'800 e fortemente contaminata dalle ritmiche del luogo, definita oggi 'jazz brasiliano'.
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