Regia di Tom Hooper vedi scheda film
Ne sono state fatte talmente tante di trasposizioni cinematografiche del romanzo di Hugo, che ormai non ci si poteva più esimere dalla necessità di mostrare qualcosa d'innovativo, semmai qualcuno avesse pensato di rifare "I miserabili". Perciò sono andato a vedere questo musical incuriosito ed un po' incerto, sospettoso di trovarmi di fronte ad una delle tante presunzioni autoriali o meglio dette "masturbazioni artistiche". Il mio sospetto era infondato.
Le canzoni sono sempre funzionali alla scena, spesso ne risaltano il lato tragico e le dotano di una notevole intensità drammatica. Una su tutte la sequenza della rivoluzione, in cui le canzoni riescono a mettere in risalto tutta la bellezza e la poesia della rivolta popolare, trasportandola in una dimensione irreale e favolistica e depurandola dai suoi aspetti più crudi e violenti. Oppure le scene di povertà, in cui la musica riesce a far risaltare tutta la purezza della miseria da contrapporre all'ipocrisia borghese.
In più le melodie esplicitano e spiegano magistralmente la sensibilità dei personaggi, che s'ammantano tutti di poesia (e dico tutti, da Hugh Jackman a Sacha Baron Cohen) e risultano incredibilmente sofferenti ed interessanti.
Così spesso la musica e la scena si fondono in un connubio indissolubile che sembra toccare le più alte vette della poesia cinematografica.
Gli attori sono ovviamente superbi. Forse la migliore è Anne Hathaway o anche Hugh Jackman, che, tra l'altro, è un attore che non ho mai stimato granché. E non sottovalutiamo il regista che è riuscito a fare 160 minuti ininterrotti di musical senza mai annoiare e riuscendo ad emozionare costantemente. E' geniale il suo modo di manovrare la macchina da presa, sempre agitata ed in movimento frenetico, come per assecondare e rivelare le turbe segrete che agitano i personaggi.
La commozione finale è così inevitabile e vigorosa.
Tabellino dei punteggi di Film Tv humor:1 ritmo:3 impegno:3 tensione:3
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