Regia di Marina Zenovich vedi scheda film
Polanski lo ammette nella prima scena del film: gli piacciono le ragazzine. Come diceva in una celebre battuta Daniele Luttazzi (o chi per lui), d'altronde, "a tutti piacciono le minorenni: è per questo che esistono delle leggi". Le leggi americane, poi, sono particolarmente severe per capi d'imputazione come lo stupro mediante droghe narcotiche di una minorenne. Il cortocircuito è presto generato: come uscire dall'impasse? L'unica maniera è l'auto-esilio, la lontananza forzata dagli Usa per il regista polacco, che diventerà poi cittadino francese. Questo interessante e ben documentato lavoro di Marina Zenovich, da lei stessa scritto insieme a P. G. Morgan e Joe Bini, ricostruisce l'incredibile caso occorso nel 1977 a Polanski, regista e attore di fama planetaria, incastrato oltre ogni raigonevole dubbio da una tredicenne sospettata di essere solamente in cerca di notorietà. Accusa rivolta anche al giudice di quel processo, processo che scatenò di pari passo un dibattimento mediatico di immane portata che inevitabilmente sconvolse l'esistenza di Polanski; se l'atto sessuale fu prontamente provato, però, lo stupro non ebbe mai alcun tipo di conferma concreta, cosa che addolcì non di poco il parere dell'opinione pubblica sul cineasta. Un caso che sarebbe ancora poco definire intricato, dai mille lati oscuri e tuttora irrisolti, ma affrontato con chiarezza e fonti dirette: il lavoro della Zenovich è senz'altro encomiabile. Giusta anche l'idea di chiuderlo citando l'assegnazione dell'Oscar 2003 per Il pianista a un Polanski assente forzato, simbolo in ogni caso di una piena assoluzione nei suoi confronti da parte della comunità artistica a stelle e strisce; la stessa cosa però non può dirsi anche sotto il profilo penale, tanto che il regista continua a essere 'wanted' (ricercato) in America e 'desired' (desiderato) nel resto del mondo. Fra i produttori anche Steven Soderbergh. 6,5/10.
1977, Los Angeles: il divo cinematografico Roman Polanski viene arrestato per stupro di una tredicenne. Nell'incredulità generale si apre un processo che vedrà il regista e attore costretto a fuggire per sempre dagli Usa.
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