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Cloud Atlas

Regia di Tom Tykwer, Andy Wachowski, Lana Wachowski vedi scheda film

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La recensione su Cloud Atlas

di CineNihilist
10 stelle

6 epoche, 6 storie, 6 reincarnazioni che cambieranno per sempre la storia del genere umano. Il grande ciclo della nostra esistenza tra passato, presente e futuro.

 

Sembrava impossibile ripetere un capolavoro come la trilogia di Matrix. Eppure le sorelle Wachowski ancora una volta sperimentano e tirano fuori un'opera magistrale.


Insieme al loro amico tedesco regista Tom Tykwer, decidono di creare il film indipendente più costoso della storia del Cinema trasponendo il romanzo Cloud Atlas, che intreccia sei storie differenti appartenenti a sei generi diversi ma ambientate tutte nello stesso universo. Il collante di tutte e sei le linee temporali è la reincarnazione di un'anima in sei personaggi, le cui conseguenze delle loro azioni influenzeranno la storia dell'umanità.

Tralasciando che sia un film derivativo da un'opera letteraria, il vero genio resta come sempre nella complessa trasposizione, dove le riprese sono state divise in più troupe sparse per il mondo dove le sorelle Wachowski si sono occupate di girare tre sequenze temporali (1849: drammatico storico, 2144: fantascientifico distopico, 2321: fantascientifico-fantasy post apocalittico) mentre Tom Tykwer si è occupato delle altre tre (1936: romanzo drammatico, 1973: thriller, 2012: commedia).

Il genio del film risiede principalmente nella messa in scena e nel montaggio alternato, che nonostante sia frammentato nel dividere le molteplici storie, ogni tassello fondamentale della pellicola viene sapientemente bilanciato in uno storytelling magistrale che proprio per questa sua caratteristica così eterogenea di generi cinematografici, riesce a raccontare il grande ciclo della nostra esistenza tra presente, passato e futuro. Ogni storia influenza l'altra in quanto l'essere umano è stato sempre condizionato dalle azioni dei suoi antenati ed è consapevole che ogni sua azione presente influenzerà mille generazioni future.

Il messaggio sociopolitico del film corrisponde perfettamente con la poetica dei 3 registi che vedono nella reincarnazione di questi individui, un pretesto per sviscerare sia le virtù che i vizi di noi uomini, dove i più avidi e potenti schiacceranno sempre i più deboli e i diversi in nome dello status quo. La differenza però, è che saranno coloro che subiranno le loro angherie che saranno i fautori di un nuovo futuro, ed è incredibile come una battuta comica di un film britannico del 2012 poi ispiri una rivoluzione nel 2144 degli androidi di Nuova Seul o come una lettera del 1849 poi ispiri un giornalista a smascherare una cospirazione lobbistica nel 1973.

L'intreccio e la sinergia delle storie servono per dare forza ad un discorso sulla pura essenza dell'essere umano, che sbagliando ed imparando dai propri errori decide in ogni epoca di cambiare il suo percorso, che metaforicamente come una moltitudine di gocce in un oceano, indirizzerà le nuove correnti delle future masse oceaniche.

- Nel 1849 abbiamo un dramma storico contro lo schiavismo e il razzismo.

- Nel 1936 abbiamo un romanzo drammatico contro l'egoismo, l'omofobia e l'oppressione della libertà artistica.

- Nel 1973 abbiamo un thriller contro le lobby e l'inquinamento.

- Nel 2012 abbiamo una commedia per l'inclusione sociale, l'altruismo e l'emancipazione di un individuo.

- Nel 2144 abbiamo una fantascienza distopica contro il classismo, il capitalismo, il consumismo e l'oppressione governativa.

- Nel 2321 abbiamo una fantascienza mista al fantasy contro i pregiudizi, l'ignoranza e la violenza.

La magistrale direzione di tutti questi sottotesti all'interno di tutte le 6 storie che poi verranno introdotte e concluse da un unico narratore misterioso all'inizio e alla fine del film, non solo vengono enfatizzate dal montaggio e dal ritmo della pellicola, ma anche da un'incredibile direzione del corpo attoriale.

Gli attori presenti all'interno del lungometraggio non solo recitano in varie linee temporali, ma si trasformano addirittura con esse, rimarcando la tematica della reincarnazione come elevazione spirituale ultima dell'essere umano. La completa trasformazione di genere, età, etnia, sesso, entità è semplicemente sbalorditiva sia dal punto di vista tematico sia dal punto di vista dei trucchi, dei costumi e degli effetti speciali. Filosoficamente questa trasformazione si ricollega all'ideologia transgender delle sorelle Wachowski, che già con il transumanesimo di Neo avevano già in mente di trasformarsi col Cinema stesso.

In sintesi, una lezione di Cinema e Metacinema semplicemente sbalorditiva e magistrale che con una storia pregna di sottotesti, simbolismi e invenzioni visive, ancora una volta centra sia l'intelletto che l'emotività dello spettatore.

Il retaggio della nostra umanità, così imperfetta ma così squisitamente sentimentale.

Voto: 10

 

Locandina originale

Cloud Atlas (2012): Locandina originale

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