La recensione su Cloud Atlas

di IlGranCinematografo

7 stelle

Scorre inesorabile il corso intricato di destini ed esistenze, secondo una visione caleidoscopica e totalizzante del cosmo che mescola taoismo e suggestioni di spiritualità New Age.

Sei ambientazioni spazio-tempo per sei diverse vicende, legate però da interconnessioni macro-tematiche: inganno e presa di coscienza, martirio e speranza, sopruso e ribellione, amicizia e amore. In quasi tre ore, scorre inesorabile il corso intricato di destini ed esistenze, secondo una visione caleidoscopica e totalizzante del cosmo che mescola taoismo e suggestioni di spiritualità New Age. A capo del progetto, Andy e Lana Wachowsky, affiancati da Tom Tykwer. Sebbene il dispiego di mezzi, evidente soprattutto negli eccellenti effetti speciali visivi, sia colossale, l'adattamento per le sale de L'atlante delle nuvole di David Mitchell non possiede la genialità visionaria che ha permesso a Matrix di ergersi a nuova icona fantascientifica. Tuttavia, è obiettivamente affascinante l'insieme di stratagemmi con cui vengono trasposte dal romanzo reminiscenza e reincarnazione: ogni star arruolata (tra le tante, ci sono Tom Hanks, Halle Berry, Hugh Grant, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Doona Bae) interpreta, grazie a un portentoso lavoro di trucco, un personaggio in ogni segmento, e alcuni di essi recano una voglia a forma di stella cadente. Inoltre, lo script firmato dai registi non tradisce lo spirito di fondo del testo, anche se le ridondanze sono davvero troppe.