Regia di Victor Salva vedi scheda film
Tolte le perle di saggezza in salsa zen in bocca all’enigmatico personaggio interpretato da Nolte, a questo film non rimane poi tanto. Le ragazzine apprezzeranno sicuramente il labbro languido e ialuronico del giovane Scott Mechlowicz, nonché le accattivanti strutture fisiche del suddetto e dei suoi compagni di palestra; le loro mamme non saranno indifferenti all’agilità mentale e fisica del brizzolato “Socrate”, mentre a noi maschietti di età indefinita resterà soltanto da far scorrere questa storia “quasi vera” che narra dell’iniziazione di un giovane e sfortunato ginnasta che, partito in cerca di gloria e medaglie, finisce invece per diventare un uomo pieno di buon senso, passando per un gravissimo infortunio che lo terrà bloccato per mesi in condizioni disperate, e che il saggio mentore gli farà intendere essere stato nient’altro che il più difficile dei suoi tanti allenamenti.
Tutto è però piuttosto melenso, anche abbastanza telefonato: l’ondivago sentiero percorso dal giovane alla volta di se stesso passa attraverso snodi in fondo piuttosto scontati (almeno per chi non è del tutto estraneo alle salse zen), come scontati sono i predicozzi del suo condottiero, tenuti fortunatamente su un tono non troppo clericale, spesso divertente ed ironico, qualche volta francamente e inutilmente esagerato. Però ha un’impronta molto di sentimental-business (il giovane eroe del film ha avuto poi molto più successo nel raccontare e “vendere” la sua vita, che non come ginnasta...), molto “americanato”, per anime semplici (detto con molto rispetto ed anche un po’ di invidia) e palati non troppo fini.
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