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Lincoln

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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La recensione su Lincoln

di steno79
8 stelle

Sono riuscito finalmente a rivedere il "Lincoln" di Spielberg a casa, con tutta calma rispetto alla prima visione al cinema che risultò difficoltosa, e il mio parere è in parte cambiato, dunque ho deciso di aggiornare questa recensione passando da 3 a 4 stelle. Quando scrissi la recensione il film era ancora in lizza per gli Oscar con ben 12 candidature, ma alla fine l'Academy lo ha piuttosto ignorato, riservandogli soltanto due statuette, una alla scenografia e una più prestigiosa per il miglior attore a Daniel Day-Lewis, a fronte di un'accoglienza comunque entusiastica della critica americana e di un ottimo successo di pubblico in patria, con un incasso di 182 milioni di dollari. Il film continua a sembrarmi affascinante soprattutto dal punto di vista figurativo, con scelte luministiche eccellenti e reminiscenze della grande pittura americana, soprattutto di Andrew Wyeth, dovute al fidato collaboratore del regista Janusz Kaminski, e devo riconoscere che sono riuscito a superare almeno in parte quell'impressione di eccessiva staticità che mi fece la prima volta. Indubbiamente resta un film piuttosto verboso per i canoni spielberghiani, con parecchie sequenze nella prima parte che si concentrano soprattutto sull'eloquio di Lincoln e dei suoi collaboratori o dei suoi oppositori, e dove l'azione a tratti risulta un pò carente... Tuttavia, bisogna riconoscere che in seguito il film si rianima in maniera abbastanza vigorosa, soprattutto quando si giunge alla parte della votazione per l'emendamento contro la schiavitù, alla ricerca disperata dei senatori democratici che potessero votare a favore al Congresso, e Spielberg dimostra di poter abbordare la storiografia americana in maniera seria e approfondita, tralasciando gli elementi più "facili" e spettacolari e omettendo perfino l'assassinio del presidente in un teatro, scena che al cinema era stata mostrata già diverse volte, fra l'altro da David W. Griffith nel suo celebre "Nascita di una nazione". Naturalmente straordinario Daniel Day Lewis nella sua interpretazione mimetica del Presidente che abolì la schiavitù, precisa fin nei più piccoli dettagli gestuali e vocali e meritatamente ricompensata dall'Oscar (ben doppiato nella versione italiana da Pierfrancesco Favino); fra i caratteristi ottimo Tommy Lee Jones nel ruolo dell'abolizionista Thaddeus Sullivan e brava Sally Field come moglie di Lincoln: le sue scene hanno un tocco melodrammatico abbastanza ostentato e aggiungono spessore al versante "privato" e umano del personaggio, che altrimenti sarebbe risultato troppo sbilanciato solo come Eroe dei diritti civili e riformatore della politica. Nel complesso risulta un film abbastanza impegnativo per lo spettatore medio, che richiederebbe una conoscenza preliminare del periodo storico e degli eventi salienti che lo caratterizzarono, ma se si riesce a superare questa difficoltà iniziale, bisogna dare atto a Spielberg di aver costruito un omaggio molto scrupoloso e ben documentato ad uno dei personaggi-cardine della storia americana. Colonna sonora di John Williams un pò sottotono rispetto ai film precedenti, ma confezione ineccepibile per il resto.
voto 8/10

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