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Lincoln

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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Enrique

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La recensione su Lincoln

di Enrique
4 stelle

Un film vigoroso, energico, travolgente. Un film dove baionette si infrangono fra loro. Pugni sbattono sul tavolo. Principi vengono invocati a gran voce…E dove la lungimirante prepotenza di  uno ha la meglio sulla bieca irragionevolezza di molti.

Character poster Daniel Day-Lewis

Lincoln (2012): Character poster Daniel Day-Lewis

 

Bene: questo è il Lincoln di Spielberg condensato nei 2 minuti del trailer. Qual è, invece, il Lincoln dei rimanenti 148 minuti?

 

Uno stucchevole gioco politico “in costume", interessante come un bel soprammobile d'epoca (Mulligan71). Un film algido, freddo, incapace di trasmettere commozione e di seminare momenti di grande Cinema (BobtheHeat).

Il Lincoln (riferendomi a D.Day-Lewis) di Spielberg è un uomo che - contrariamente a quanto si vede nel trailer - non fa la voce grossa (quella, da noi, di Pierfrancesco Favino) - invocando il suo “potere immenso” (che gli hanno dato le leggi speciali furbescamente approvate in tempo di guerra) - per imporre il suo credo (l’abolizione della schiavitù); preferisce abbandonarsi ad apologhi pedanti piuttosto che lividi ricordi. E’ un uomo avanti con gli anni (e si nota) che non perde occasione per dispensare saggi (quanto sibillini) consigli a orecchie troppo stanche di stare ad ascoltare i suoi interminabili, logorroici pistolotti. Quelle del ministro della guerra E.McMasters Stanton (B.McGill)? No (o meglio: non solo le sue); le nostre (anche se nell’occasione cui mi riferisco l’aneddoto del Presidente fu davvero spassoso)!

http://1.bp.blogspot.com/-M6999Apt6rs/UQnau2f2lhI/AAAAAAAAEXI/exu8cDpGGaw/s1600/Lincoln9.jpg

 

Eppure i momenti emozionanti (quasi tutte le sedute del Congresso, caratterizzate da una scoppiettante animosità che oramai solo nel nostrano Parlamento troviamo immutata a distanza di 150 anni) o esilaranti (“e poi dove si andrà a finire? Il voto alle donne? Il suffragio universale??” e giù, il Congresso, a urla di sincera disperazione) non mancano, ma, a parte il fatto che sopraggiungono quando ormai Morfeo ha svolto il suo lavoro (giuro di aver sentito russare in sala dopo neanche mezz’ora di film), risultano comunque soffocati dalla pesantezza complessiva dell’opera.

http://rippleeffects.files.wordpress.com/2012/11/congress-debating.jpg

 

Se già la storia descritta non aiuta (quantomeno noi europei: per metabolizzare - e digerire - il fatto che i “cattivi” siano i democratici e i repubblicani i “buoni” - peraltro, a loro volta, divisi in varie fazioni - ci passa un po’ di tempo), perché calcare il piede sul pedale della verbosità al cubo? Posso capire che il rischio di scivolare sulla buccia della facile, tronfia retorica fosse una preoccupazione ben presente, ma qui si passa da un estremo all’altro (complice l’inspiegabile latitanza delle collaudate orchestrazioni di John Williams: BobtheHeat)!

E poi qualcuno faccia star zitta quell’acida megera della moglie (Sally Field): schiamazza, sproloquia, dà libero sfogo alle sue turbe mentali e ancora nessuno l’ha rinchiusa in manicomio (mistero).

http://s.wsj.net/public/resources/images/OB-WT967_sallyf_E_20130321091803.jpg

 

Insomma, un film che, per onestà intellettuale, meriterebbe al massimo tre stelle: io però, da democratico guastafeste (quale sarei se fossi americano), gliene ne do 2 soltanto (giusto per frenare un po’ d’inspiegabile, eccessivo entusiasmo). E a chi mi chiede di dar conto della generosa cascata di nominations agli Oscar 2013 rispondo lapidario:

chiamasi patriottismo auto-assolutorio (da sempre un debole dell’Academy).

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Ultimi commenti

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  2. Enrique
    di Enrique

    @ kfactor: beh, anzitutto mi fa piacere che ti abbia divertito l'opinione, ma veniamo al contenuto. E' certamente vero che, scegliendo di fare un film su una precisa scelta politica di Lincoln, inevitabilmente non si è potuto evitare di descrivere anche l'organizzazione politica americana di quel periodo (vero); cosiccome è certamente vero che, volendo descrivere anche uno spicchio di vita privata del Presidente, non si è potuto fare a meno di inscenare i suoi rapporti (non sempre serenissimi) con sua moglie. Ok. Ma, converrai con me, c'è modo e modo. Io infatti non ho voluto (ma forse quest'aspetto non è chiaro dall'opinione) contestare le summenzionate scelte di Spielberg, ma come siano state realizzate. Per quanto riguarda la 1°, avrei, ad esempio, preferito un approccio molto più didascalico e comunque il più semplificato possibile (proprio perchè credo che per noi europei del III millennio non bastino veloci sottotitoli ad inquadrare con chiarezza un contesto storico-politico completamente avulso dall'attuale). Per quanto riguarda il 2° profilo, la mia critica è anche contenutistica: visto l'irritante carattere della moglie di Lincoln e visto che solitamente (e, a volte, a ragione, secondo me) il cinema non si fa troppi complessi a imbellettare/edulcorare certi dettagli storiografici spigolosi/scomodi (o comunque superflui), a mio avviso se Spielberg avesse limato molto la sua personalità (nonchè se l'avesse marginalizzata maggiormente, facendoci risparmiare qualche minuto di film) avrebbe fatto solo il bene del film stesso. Ciao!

  3. kfactor
    di kfactor

    beh ma vedi Enrique, ci lamentiamo spesso del poco interesse che alcuni nostri film politici suscitano all'estero, bollati dal troppo spesso commento "sono troppo legati alla storia italiana" (il divo su tutti come esempio) ed è una motivazione che non accetto.Spielberg non deve fare un film per insegnarci la lezioncina sulla storia americana, anzi sarebbe stata la trappola peggiore in cui cadere.Lui ci mostra l'uomo, ci mostra come quell'uomo scende a compromessi e sacrifica molto di sè per un bene comune dell'america (che poi la schiavitù non sia mai finita è altro discorso).Per il discorso Sally Field, beh capisco che ti abbia irritato, però è proprio questo fastidio che provoca nello spettatore (io stesso concordo sulla spigolosità del personaggio) il punto di forza del personaggio:ciò che noi proviamo guardandolo è quello che prova suo marito, edulcorarla sarebbe stato uno stravolgimento del personaggio reale e soprattutto della sua funzione narrativa, atta poi a dare ancora maggiore spessore a ciò di cui sopra, l'uomo dietro al presidente.
    Grazie per la risposta, comunque,sempre un piacere discutere di cinema !!!ciao!

  4. Enrique
    di Enrique

    In effetti mi metti all'angolo quando mi fai notare che anche i nostri film politici suscitano reazioni controverse abbastanza inspiegabili (azzeccato il riferimento a Il divo, commentando il quale, infatti, ho preso posizione contro tali critiche), però, probabilmente ingenuamente, ho sempre avuto l' impressione che un conto sono i nostri film politici (criptici e oscuri come solo i nostrani misteri d'Italia possono essere), un conto sono quelli americani (e, soprattutto, quelli di Spielberg) in generale tesi soprattutto alla spettacolarizzazione (grazie al budget) e alla sempificazione comunicativa (ma senza che comunque quest'approccio - povero, ma collaudato - debba necessariamente cambiare la prospettiva: da una soggettiva, incentrata sulle persone, come in Lincoln, ad una oggettiva, rivolta ai fatti). Quanto alla "simpatica" mogliettina, capisco cosa intendi (l'idea di rappresentare la moglie allo scopo di inquadrare meglio il personaggio Lincoln, prima uomo poi presidente), però io nutro un'idea di cinema diversa (anche se, forse, impopolare): (in 2 parole) il cinema, per me, non dev'essere attaccamento alla realtà (realismo per semplificare) a tutti i costi: dev'essere un'esperienza comunque (cioè, al netto delle caratteristiche di ciascun genere cinematografico) piacevole (per chi ne fruisce): e il carattere alquanto spigoloso della moglie di Lincoln non è invece parso in sintonia con questa mia elementare (ma forse eccessiva) esigenza. Ciao! :)

  5. pgm
    di pgm

    Un po' freddino lo è, e la musica è trascurabilissima. Ma io credo comunque che, visto l'argomento e il personaggio, questa era l'unica confezione possibile per Spielberg.

  6. Enrique
    di Enrique

    @pgm: secondo me, invece, proprio in considerazione dell'argomento (che grandiosità sarebbe stata senza cavilli, sproloqui, tecnicismi e lunghe pause) e in considerazione del regista (un maestro dei film avventurosi "in costume") la confezione avrebbe potuto avere ben altra forma ;)

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