Trama
Gli ultimi quattro mesi di presidenza - e di vita - di Abramo Lincoln (Daniel Day-Lewis) rivelano la passione e l'umanità di un uomo impegnato, contro ogni pressione pubblica e privata, nella ricostruzione di un paese distrutto dalla guerra civile. Far rinascere gli Stati Uniti, per Lincoln, vuol dire prima di tutto far approvare il 13° emendamento e abolire la schiavitù, facendo compiere un grande passo avanti alla nazione.
Approfondimento
LINCOLN: PRESIDENTE E UOMO
Nell'immaginario collettivo, la figura del presidente Abramo Lincoln ha sempre vissuto sul filo del rasoio, essendo considerato una leggenda da alcuni e un uomo sanguinario da altri. Nonostante ciò, il suo nome è diventato il simbolo della speranza, dell'uguaglianza e del giudizio per essere stato l'uomo che, mettendo da parte problemi personali e sanando controversie politiche, ha portato all'abolizione della schiavitù. Il lato umano di Lincoln, difficilmente mostrato, ha sempre affascinato il regista Steven Spielberg. Già da bambino Spielberg leggeva libri sul presidente, documentandosi su quegli aspetti che spesso non trovano spazio nei libri di storia e che sarebbero divenuti elementi importanti nella sceneggiatura: oltre che essere un capo di stato e un leader militare, Lincoln era anche un padre, un uomo e un marito costantemente in lotta con se stesso. Per scrivere la sceneggiatura del film, Spielberg ha voluto al suo fianco Tony Kushner, con cui aveva già collaborato per Munich.La loro attenzione si è concentrata su un particolare momento della vita del presidente, su quei quattro mesi che avrebbero rivelato l'essenza dell'uomo Lincoln come genio politico, angustiato padre di famiglia e, soprattutto, estremo difensore degli Stati Uniti d'America. Contrariamente a tutti i film girati in precedenza e basati sul potere delle immagini, Spielberg sapeva già che Lincoln sarebbe stato prima di tutto un'opera "di parola" in cui a far la parte da leone erano gli incredibili discorsi del presidente e la sua stessa presenza. Gli ultimi 4 mesi di vita di Lincoln sono infatti caratterizzati da duri scontri e dibattiti, macchinazioni politiche, paure private, messa in discussione dei legami familiari e speranze per il futuro: la battaglia per la democrazia non si svolge più sui campi militari ma dentro alle aule della Camera dei rappresentanti, tra alleati, oppositori e cospiratori.
Tra le tante ricostruzioni storiche e biografie scritte su Lincoln, Spielberg ha scelto di trarre ispirazione da Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln, pubblicato nel 2005 da Doris Kearns Goodwin e capace di cogliere spirito pubblico e privato del presidente. Il "team di rivali" a cui il titolo del libro fa riferimento è quello dei tre candidati che, dopo aver sfidato Lincoln durante le presidenziali del 1860, entrarono nel suo Gabinetto: il procuratore generale Edward Bates, il segretario del Tesoro Salmon P. Chase e il segretario di Stato William H. Seward.
Per Lincoln Steven Spielberg ha ricreato nel minimo dettaglio il contesto del 1865, con massima attenzione per ambientazioni, costumi e musica. Al suo fianco hanno lavorato il direttore della fotografia Janusz Kaminski, il montatore Michael Kahn, lo scenografo Rick Carter, la costumista Joanna Johnston e il compositore John Williams, tutti collaboratori di lunga data.
LA FAMIGLIA DI LINCOLN
L'Abramo Lincoln raccontato da Steven Spielberg è un eroe nel senso moderno del termine. Nel 1865, mentre è impegnato nella battaglia per far approvare il 13° emendamento, Lincoln si ritrova a confrontarsi con la perdita di un figlio, con una fragile rottura con la complicata moglie e con la paura di perdere un altro figlio. Inevitabilmente, i conflitti si riflettono anche sul suo operato pubblico e viceversa, pesando quotidianamente sul suo stato d'animo. A interpretare un personaggio così complesso e sfaccettato è l'attore due volte premio Oscar Daniel Day-Lewis, chiamato a sostenere una parte che richiedeva immedesimazione sia fisica che psicologica: Lincoln era infatti un uomo molto magro, dalla voce profonda e irregolare - che diventava appassionata e acuta durante i discorsi pubblici - e con sulle spalle il peso delle morti della Guerra Civile e la responsabilità di un futuro migliore. Il ruolo della moglie Mary è affidato a Sally Field, anche lei due volte premio Oscar. Cresciuta in una famiglia politicamente influente del Kentucky, Mary ha creduto nelle potenzialità del marito sin da quando, prima di sposarlo, era convinta che sarebbe diventato presidente degli States. Mentre l'ascesa politica di Lincoln è stata baciata dal successo, lo stesso non può dirsi della sua vita privata, caratterizzata dai tumulti, dalla tragedia e dalle controversie. Solo uno dei suoi quattro figli avuti vivrà una lunga vita da adulto e ciò segnerà per sempre la psiche di Mary. Da donna del sud, inoltre, Mary si ritrova anche in una scomoda posizione durante la Guerra Civile e non sempre le sue idee collimano con quelle del presidente.
Il matrimonio è messo sotto stress anche dal desiderio di Robert, il più grande dei figli (e l'unico a non morire giovane), di unirsi all'esercito dell'Unione e dare il suo contributo alla guerra civile. Ventunenne studente di Harvard, Robert è interpretato dall'attore Joseph Gordon-Levitt. Tad, il più piccolo e fragile dei figli per cui il presidente ha un profondo affetto, ha invece il volto del giovane attore australiano Gulliver McGrath. In casa Lincoln c'è un'altra importante presenza che però non ha legami di sangue con la famiglia: si tratta di Elizabeth Keckley, l'ex schiava divenuta sarta della Casa Bianca, confidente di Mary e fervente attivista per i diritti di donne, bambini e schiavi liberi. La interpreta Gloria Reuben, attrice e cantante canadese nota soprattutto per aver fatto parte del cast della serie tv ER - Medici in prima linea.
IL TEAM DI LINCOLN
Una delle relazioni più complesse della vita politica di Lincoln è stata quella con il segretario di stato William Henry Seward. Da rivale di Lincoln a membro del suo Cabinetto, Seward è diventato con il tempo un alleato indispensabile per la salvezza dell'Unione. Nonostante vi fossero parecchie occasioni di scontro, Seward e Lincoln avevano profondo rispetto l'uno per per l'altro, diventando grandi amici dal 1865 in poi. A interpretare Seward, con tutte le complessità di un uomo che avrebbe voluto essere presidente e che si è poi trovato a collaborare con chi gli ha preso il posto, è David Strathairn. Hal Holbrook veste invece i panni di Francis Preston Blair, potente politico del sud e riformatore repubblicano consulente di Lincoln.Blair non condivide la battaglia di Lincoln per il 13° emendamento e nel gennaio del 1865, con il permesso del presidente stesso, incontra il presidente dei Confederati Jefferson Davis per tentare di mettere fine quanto prima alla guerra civile con un'altra soluzione.
Un gruppo di uomini, di cui di solito non si parla, furono determinanti per l'approvazione dell'emendamento. In Lincoln sono rappresentati solo da tre esponenti politici, interpretati da John Hawkes, James Spader e Tim Blake Nelson, che operano in gran segreto per convincere i democratici a votare favorevolmente anziché opporsi all'abolizione della schiavitù.
IL VOTO ALLA CAMERA
Il dibattito sul voto del 13° emendamento alla Camera dei rappresentanti occupa quasi tutta l'ultima ora di Lincoln. Trasportando il pubblico dentro agli ambienti del Congresso americano del 1865, Spielberg dipinge un vivido ritratto degli esponenti politici in tutta la loro smania di grandezza ed eccentricità, mettendo in risalto il loro uso dell'arte della persuasione e la convinzione che persone di diverse vedute possano lavorare insieme. Un ruolo chiave nel dibattito lo svolge Thaddeus Stevens, un rappresentante della Pennsylvania definito "repubblicano radicale" che non si batte solo per l'emancipazione degli schiavi ma per la completa abolizione del sistema di schiavitù su cui si basa tutta l'economia del sud degli States. Noto per la sua fierezza, la sua sagacia e il suo sarcasmo, Stevens è interpretato da Tommy Lee Jones. Uno dei segreti meglio custoditi da Stevens è rappresentato dal suo rapporto con la governante Lydia Hamilton Smith, una vedova che, lavorando al suo servizio per 25 anni, ha collezionato contatti che l'avrebbero in futuro fatta diventare una delle prime donne d'affari nere dell'Ottocento. Ritenuta l'amante segreta di Stevens da molti storici contemporanei, Lydia ha il volto dell'attrice S. Epatha Merkerson.
Un'altra delle voci più influenti è quella del newyorkese Fernando Wood, interpretato da Lee Pace e simpatizzante della Confederazione. Tra coloro che cambiano idea sul voto all'ultimo minuto sfidando le decisioni del partito democratico di appartenenza vi è invece Clay Hawkins, originario dell'Ohio e interpretato da Walton Goggins.
Note
Film eminentemente di cast e scrittura, vede uno Steven Spielberg insolito: attento a servire con rispetto e discrezione la grandezza del testo e degli attori, il regista contiene la retorica e dona umanità a una Storia ammantata di leggenda. Prestazioni attoriali stratosferiche a partire da Daniel Day-Lewis, passando per James Spader e Tommy Lee Jones.
Trailer
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- Miglior attore protagonista a Daniel Day-Lewis al Premi Oscar 2103
- Miglior scenografia al Premi Oscar 2103
Commenti (11) vedi tutti
Non ce l'ho fatta. Troppo noioso.
commento di Artemisia1593Ne sono stati fatti nel tempo molti di Films sulla figura di Lincoln e questo è abbordabile seppur assai lungo.voto.6.
commento di chribio1Apprezzabile il tutto sommato basso tono di retorica rispetto a quanto ci si poteva aspettare da un film del genere, ma onestamente non molto facile da seguire
commento di ssiboniFilm sugli ultimi mesi della vita di Lincoln, che racconta i metodi spregiudicati con i quali il presidente repubblicano riuscì a far passare l'abolizione della schiavitù. Ricostruzione grandiosa e avvincente, anche se qualcosa non convince.
commento di ENNAHQuanto miele... Lincoln, grande politico e figura maestosa, meritava di più. Interpretazione comunque di altissimo livello.
commento di near87Sicuramente dietro ogni guerra ci sono sempre dei sani principi da difendere, altrimenti perché farla...........
leggi la recensione completa di BradyBiopic impegnato ed affascinante. Prevedibilmente vista l'importanza del soggetto uno dei migliori Spielberg degli ultimi anni. 7,5 INTENSO
leggi la recensione completa di luca826Lo so che si doveva sapere da prima della visione, ma questo Spielberg non mi è piaciuto proprio per niente! Bravissimo Day -Lewis, ma su questo non ci potevano essere dubbi!
commento di slim spaccabeccoNon è un film d’azione, inutile rimanere delusi alla fine. La Storia non è una fiction e questo film è una lezione di Storia, è la beatificazione di una figura politica grande come pochissime e l'austerità della narrazione ne è il presupposto e la conseguenza.
leggi la recensione completa di michemarUn film ambivalente. Pienamente convincente nell’interpretazione storica di Lincoln (uno straordinario Daniel Day-Lewis) e nel ricostruire dibattito e azione politica che hanno portato alla approvazione del XIII emendamento (abolizione schiavitù), ma che si dilunga inutilmente e con scarsa efficacia sulle relazioni di Lincoln con moglie e figli.
leggi la recensione completa di giammazInguardabile pallosissima e pretenziosa docu-fiction, per giunta anche lunga, al confronto della quale il vecchio sceneggiato RAI anni 60 su Cavour con Renzo Palmer pare un film di Spielberg.
commento di buran