Trama
Negli anni Sessanta, su un'isola al largo delle coste del New England, i dodicenni Sam e Suzy fanno un patto e decidono di fuggire insieme dopo essersi conosciuti e innamorati. Da quel momento, prima che una violenta tempesta si abbatta sulla zona, tutti gli abitanti del posto, compresi i genitori di Suzy e le autorità, cominciano a ricercarli in ogni dove, dividendosi in due diverse fazioni che, parteggiando per l'uno o per l'altra, mettono a soqquadro ogni angolo della città e determinano il destino di tutti coloro che sono coinvolti nella vicenda.
Approfondimento
DUE PROTAGONISTI IN ERBA
I giovanissimi scout Sam e Suzy si incontrano ad un concorso in chiesa e, nel corso di un anno, creano un piano per fuggire insieme. Mentre Suzy, che è oggetto di fraintendimenti familiari, vive con tre piccoli fratelli, un padre con seri problemi e una madre che ha un amante, Sam è il classico bravo ragazzo che si è fatto strada tra gli scout solo grazie alle sue capacità ed è orfano di genitori e maltrattato dai fratelli e dagli altri scout. Affidarsi per i ruoli di Sam e Suzy a due attori in erba, con poca o nessuna esperienza alle spalle, comportava un grosso rischio per Wes Anderson ma i giovani Jared Gilman e Kara Hayward, dopo un provino iniziale e altri tre incontri nell'arco di sei mesi, hanno vinto ogni resistenza e dubbio del regista grazie alla loro spontaneità. Nonostante fossero alle prese con un primo film d'autore, si sono dedicati con dedizione al lavoro che li aspettava, memorizzando l'intero copione ancora prima che il set fosse aperto per le riprese e venendo coinvolti da Anderson in un lungo processo di analisi dei personaggi. Per i due attori, il lavoro in fase di pre-produzione ha comportato anche alcune sessioni straordinarie da eseguire come "compiti per casa": per essere credibili come scout hanno dovuto infatti prendere lezioni di canoa e karate e hanno imparato a cucinare e ad accendere il fuoco. Inoltre, poiché il film è ambientato nel 1965, per familiarizzare con l'epoca e il contesto, Wenderson ha suggerito loro di vedere molte pellicole ambientate negli anni Sessanta, tra cui i film di Clint Eastwood e, in particolar modo, Fuga da Alcatraz.
Una volta sul set, Jared Gilman e Kara Hayward hanno trovato dei modelli di riferimento nel nutrito cast di mostri sacri impegnati nelle riprese. Mentre la Hayward ha preso spunto dall'impressionante capacità di Frances McDormand (che interpreta la madre di Suzy) di entrare nei panni di una persona diversa da quella che è di solito, Gilman ha avuto come punto di riferimento Bruce Willis e Bill Murray, che lo hanno incoraggiato a rileggere sempre il copione - nonostante lo conoscesse a memoria - e a eseguire esercizi di canto appena sveglio per arrivare sul set con la voce già pronta e impostata per le riprese.
CERCANDO NEW PENZANCE
Il titolo fa riferimento al posto in cui Sam e Suzy decidono di nascondersi. Sulla mappa, lo trovano indicato come il Miglio 3,25 dalla foce del fiume ma, dovendolo tenere segreto a chiunque, scelgono di rinominarlo Moonrise Kingdom, il regno della luna che sorge. Insieme a Roman Coppola, con cui aveva lavorato per Il treno per il Darjeeling, Anderson ha dato vita a una sceneggiatura ricca di personaggi pittoreschi e complessi che, con vari collegamenti, sono il nucleo della piccola comunità di New Penzance. Trovare il luogo delle riprese però non è stato facile: nella storia New Penzance è situata su una piccola isola che accentua l'immaginazione dei bambini e la loro propensione all'avventura. Occorreva, dunque, un posto quasi vergine e incontaminato, con pochissimi abitanti e ancora meno automobili. Dopo aver valutato anche l'ipotesi di girare in Europa, la scelta è ricaduta su Rhode island, il cui territorio comprende vaste distese, gole scoscese, montagne, spiagge e calette rocciose. In più, varie riprese sono state effettuate vicino alla baia di Narragansett e nella storica chiesa della Trinità a Newport, di cui fu parrocchiano George Washington e che per Moonrise Kingdom è cruciale all'inizio e alla fine della storia. Per rispetto alla natura dei luoghi, Wes Anderson ha girato con al seguito una troupe ridotta al minimo, capace di effettuare riprese su più set nell'arco di una sola giornata e di cogliere in pieno - come in un documentario - con diverse angolazioni le diverse sfumature che la vegetazione circostante offriva. Per essere il meno invadente possibile, prima che gli attori arrivassero in loco, la troupe ha provveduto anche a girare tutte le scene di raccordo e paesaggistiche in cui nessuno dei protagonisti era al centro dell'azione.
STILE ANNI SESSANTA
Come già fatto per Fantastic Mr. Fox, prima di girare Wes Anderson ha creato dei particolari storyboard a cui ha applicato voci e musica per avere dei pre-test delle varie sequenze e prestare attenzione ai particolari visivi. Ambientare la storia negli anni Sessanta ha richiesto infatti ricerche e sforzi per la fotografia, i costumi, gli arredamenti e l'architettura degli edifici, a cui hanno lavorato la costumista Kasia Walicka Maimone (L'arte di vincere, Truman Capote - A sangue freddo), l'art director Gerard Sullivan (Collateral, Minority Report e Il mistero di Sleepy Hollow) e la scenografa Kris Moran (già al lavoro con Anderson ne I Tenenbaum ). Tutti hanno perlustrato i negozi di antiquariato e chiesto in prestito particolari oggetti ad alcuni componenti della troupe, contribuendo a realizzare il film più attento all'estetica della carriera del regista. L'unica eccezione agli anni Sessanta è la residenza del capitano Sharp, il personaggio interpretato da Bruce Willis: una roulotte Spartanette del 1952 ritrovata presso un rivenditore del Texas. Per permettere poi alle telecamere di far riprese a 360° negli interni, la Spartanette è stata dapprima tagliata a pezzi e in seguito saldata nuovamente.
Anche le tende del gruppo di scout Khaki, capitanati dal maestro Ward (a cui dà il volto Edward Norton), hanno richiesto il setacciamento in lungo e in largo degli Stati Uniti ma, poiché gli esemplari scovati non erano della forma e delle dimensioni dell'epoca, Anderson ha dato precise indicazioni per la cucitura di nuovi esemplari a una fabbrica specializzata nella realizzazione di tende per i cortei di rivisitazione storica. Le divise, invece, sono frutto della creatività della Walicka Maimone che, su indicazione sempre dello stesso Anderson, ha disegnato ogni singolo elemento, dai calzini ai bottoni. Dalla mente della costumista è uscito anche l'abito di scena di Tilda Swinton, un'assistente sociale la cui divisa - realizzata su misura accentuando le forme dell'attrice - ricorda quella femminile dell'esercito della Salvezza per sottolineare il ruolo dell'autorità.
Note
Film divertente, cattivello, shakespeariano con due 12enni innamorati (proprio colpo di fulmine, tipo La dodicesima notte) che fuggono insieme, come in trance, in un’impossibile Arcadia sentimentale e, mentre tutti li cercano, si trovano al centro di una tempesta, sia fisica sia morale. Lei faceva il corvo a teatro (certo, sempre il nostro Britten) e lui faceva parte delle truppe 55 dei boyscout ma si scopre orfano e lascia i coetanei che infatti lo odiano. Tutto senza un vero perché. Wes Anderson, anche sceneggiatore con Roman Coppola, narra una cotta infantile con stile un po’ cartoon (Mr. Fox è rimasto nell’inconscio), un margine di racconto didascalico geometrico brechtiano all’inizio (c’è anche un narratore, Bob Balaban) ma senza negarsi caratterizzazioni ufficiali di capi scout (Edward Norton magnificamente inespressivo), la madre padrona al megafono (grande Frances McDormand “contro” Bill Murray). E poi i due debuttanti, Jared Gilman e Kara Hayward che con studiata titubanza garantiscono di aver classe anche in futuro: hanno imparato a rinunciare alle mail e ai telefonini, a scrivere a mano e vedersi film Anni 60.
Trailer
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Commenti (13) vedi tutti
I piccoli Sam e Suzy si erano conosciuti e innamorati in seguito all’irruzione di Sam dietro le quinte di uno spettacolo teatrale in cui Suzy, vestita da corvo, si accingeva a recitare. Fu per entrambi un colpo di fulmine, cui seguirono lo scambio epistolare segreto e l’appuntamento per l’anno successivo.
leggi la recensione completa di laulillaUna specie di "Stand by me" non convenzionale, ambientato nel mondo dei boy-scout americani degli anni '60.
leggi la recensione completa di BalivernaI dodicenni Sam e Suzy, entrambi emarginati in famiglia e dagli amici, organizzano una fuga d'amore. Situazioni assurde, soprattutto all'interno del gruppo scout di Sam, immagini e battute d'autore.
commento di ENNAHStile surreale molto accattivante ed "europeo"!
leggi la recensione completa di TIXGradevole storia d'amore adolescenziale con le consuete iperboli ed ellissi andersoniane. I piccoli protagonisti recitano dignitosamente, però in certi passaggi sono un po' acerbi. Comunque divertente.
commento di Stefano LPellicola abbastanza confusionaria !
leggi la recensione completa di chribio1Piccola grande storia d'amore, sospesa, surreale, struggente.
leggi la recensione completa di luca826Alla voce fantasia stranamente un po' svuotato.
commento di moviemanI nuovi GOONIES, ma eccentricamente raccontati da Anderson, con tutti i suoi personaggi strambi e strampalati. Una bellissima favola che premia i bambini, capaci di affrontare situazioni che sembrano insormontabili, a scapito dei grandi che si perdono nella loro frivolezza. Attori tutti azzeccatissimi.
commento di slim spaccabeccoAncora una volta il tema della fuga e le incomprensioni familiari e sociali alla base di essa. Ancora una volta l’amore come anelito di libertà dal rigore inclemente. Ancora una volta quello stile così geometrico, rigido che trasmette quella sensazione di prigionia opprimente e soffocante subita dai protagonisti. Sperando che non sia mai l'ultima.
leggi la recensione completa di GhenesiosLo stile "cartolina in movimento" di Wes Anderson si adatta alla perfezione a questa fiaba che vede protagonisti due 12enni alle prese con la prima cotta. Attori in stato di grazia, inclusi i due giovani protagonisti esordienti.
commento di MalpasoNon è né interessante né divertente né tanto meno c'è una sceneggiatura. Si vive un po' sul simbolismo, ma secondo me non è un film riuscito come sarebbe dovuto essere.
commento di sillabastoria semplice e carina, molto godibile…
commento di Bunker74