Trama
Nel giugno 1939, il presidente americano Franklin Roosevelt (Bill Murray) e la moglie Eleanor (Olivia Williams) ospitano nella loro residenza di Hyde Park la regina Elisabetta (Olivia Colman) e il marito Giorgio VI (Samuel West), i primi regnanti d'Inghilterra in visita ufficiale negli Stati Uniti e alla ricerca di un alleato forte per scendere in guerra contro la Germania nazista. Durante quei due giorni, però, gli affari di Stato si mescolano inevitabilmente con gli affari di cuore quando tra Roosevelt e Daisy Suckley (Laura Linney), sua lontana parente e vicina di residenza, nasce un tenero legame.
Approfondimento
A ROYAL WEEKEND: UN INCONTRO DALLA PORTATA STORICA
Il fine settimana a Hyde Park, tre mesi prima della scoppio della guerra, al centro del soggetto del film rappresenta a pieno il clima che il mondo viveva all'epoca e la sceneggiatura di Richard Nelson giustappone gli eventi privati con l'evolversi della situazione pubblica. Per capire che periodo storico si stava attraversando, il regista Roger Mitchell fa riferimento al Diario di Berlino scritto da William L. Shirer. Shirer era un giornalista americano che ha trascorso gran parte del periodo della seconda guerra mondiale a trasmettere informazioni da Berlino per la CBS. Nella parte in cui nel suo resoconto di guerra racconta gli eventi del 20 luglio 1940, Shirer parla della terza vittoria di Roosevelt alle elezioni presidenziali, un evento che la stampa nazista ha descritto come il risultato dell'applicazione di metodi fortemente condannabili. Secondo Shirer, Hitler aveva paura di Roosevelt dal momento che il sostegno Usa alla Gran Bretagna aveva portato quest'ultima nazione a rifiutare l'offerta di pace lanciata dal dittatore nazista. Citando il quotidiano tedesco Frankfurter Zeitung, Shirer riporta anche uno stralcio in cui si asserisce che «Roosevelt è il padre delle illusioni inglesi. Può darsi che, se rieletto, si atterrà strettamente al programma di non intervento del suo partito. è chiaro però che, mentre non interverrà con l sua flotta e il suo esercito, lo farà attraverso discorsi, complotti e una forte propaganda a favore degli inglesi».
Con la scelta di andare contro gli interessi immediati del suo partito e del suo elettorato, Roosevelt ha offerto all'Inghilterra la speranza che occorreva per affrontare un momento disperato della storia del paese, in cui l'invasione nazista sembrava essere dietro l'angolo.
UNA STORIA D'AMORE SEGRETA
Alla fine degli anni Ottanta, lo sceneggiatore Richard Nelson ha visitato insieme ad un amico una residenza privata di Rhinebeck, aperta al pubblico dall'anziano proprietario. La casa, con vista sul fiume Hudson, sembrava fiabesca e al tempo stesso sinistra. La struttura era fatiscente, la carta da parati si staccava dai muri e ogni cosa appariva ormai logorata dal trascorrere del tempo. Seduta da sola intenta a leggere e incurante degli stranieri di passaggio, vi era però la centenaria Daisy Suckley, che sarebbe morta da lì a poco lasciando in eredità oltre alla residenza anche una piccola valigia, nascosta sotto il letto e contenente le lettere intime scambiate con il cugino Franklin Roosevelt e un diario in cui annotava nel dettaglio il loro rapporto, rimasto segreto fino alla morte. Ciò che emerge da quelle pagine è il ritratto ricco e commovente di una relazione d'amore tra una donna e uno degli uomini più grandi, potenti e carismatici del XX secolo. La lettura di lettere e pagine apre una finestra su un mondo fino ad allora immaginato, offrendo un resoconto che scavalca la rigida visione della presidenza e ne mostra le debolezze più personali. Daisy era infatti la persona con cui Roosevelt poteva rilassarsi e dimenticare i problemi del mondo ed essere semplicemente un uomo qualunque (non è un caso, ad esempio, che le uniche fotografie che ritraggono Roosevelt sulla sedia a rotelle siano state scattate da Daisy).
La scoperta delle lettere e del diario ha dato l'impulso a Nelson per scrivere il copione di A Royal Weekend, concentrandosi nella sola volta in cui Daisy parla con entusiasmo ed eccitazione della visita dei sovrani d'Inghilterra a casa di Roosevelt nel giugno 1939. Nelle sue righe, Daisy scrive di essere al settimo cielo nell'essere testimone della prima visita di un regnante inglese negli Stati Uniti. Il weekend, passato alla storia anche per gli hot dog serviti dal presidente, serviva all'Inghilterra per cercar sostegno nella guerra contro la Germania e per rimettere in buona luce la monarchia offuscata dallo scandalo dell'abdicazione di re Edoardo VIII per amore di Wallis Simpson (la storia è raccontata da Madonna in W.E. - Edward e Wallis). Agli Stati Uniti, l'incontro invece serviva per convincere la popolazione del bisogno di intervenire nella guerra europea.
LUOGHI E ANEDDOTI
Hyde Park, risalente al XVIII secolo, si trova a 90 km a nord di New York, nella contea di Dutchess, lungo il fiume Hudson. Sia il cinema della che la scuola superiore portano il nome di Franklin Delano Roosevelt, il cittadino più famoso del posto nato nella tenuta della sua famiglia (Springwood) nel 1882. Eleanor, moglie di Roosevelt, ha convertito invece parte della sua residenza in una fabbrica, dove artisti e artigiani venivano istruiti e addestrati nella produzione di manufatti. Dopo che la fabbrica ha chiuso, Eleanor si è trasferita nel cottage della residenza, arredandolo con oggetti che erano stati prodotti dai suoi ex dipendenti. Sia l'abitazione di Eleanor che la tenuta di Springwood, dove sono stati ricevuti i reali inglesi, sono considerati edifici di importanza storica nazionale e, per favorire il turismo, il governo ha creato un tragitto ferroviario speciale che le collega.
Per ricostruire alla perfezione i dettagli dell'epoca, il regista Robert Mitchell si è immerso nelle ricerche storiche. Ha anche invitato lo sceneggiatore Richard Nelson e gli attori Laura Linney e Bill Murray (Daisy e Franklin nel film) a trascorrere del tempo nella zona per acquistare familiarità con i luoghi e cominciare a respirare le atmosfere che nel 1939 fecero da sfondo allo storico incontro, segnato da menù a base di insalata verde, torte di fragole e hot dog.
Note
Re, regine e presidenti vanno di moda nel cinema del nuovo millennio. Lo dimostra questo film di Roger Mitchell che riesce nell'acrobazia di accoppiarli, forte di un episodio storico - la visita delle teste coronate britanniche negli USA poco prima dello scoppio della Guerra mondiale - che qui viene narrato con le dovute libertà e che si fa forte della presenza di un attore molto amato: Bill Murray. Sarà proprio lui insieme al delizioso cast femminile (Linney, Williams e Marvel) a offrire quel tono imprevedibilmente leggero che costituisce il principale fascino di un’opera gustosa e “normale”.
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (3) vedi tutti
Buona la fotografia, professionale il cast, bravo Murray, risvolti finali prevedibilmente melodrammatici e alcuni pezzi superflui da scartare. "A Royal Weekend" non ha nessuna aspirazione a ergersi dalla media, sebbene intrattenga dignitosamente.
commento di Stefano LElegante, ma non coinvolgente, tutto sommato godibile. Samuel West da applausi.
commento di Gibbon92Film insipido e privo di coinvolgimento. Non riesce a trasmettere alcuna emozione neanche nel culmine (teorico) della tensione. Troppo blando e didascalico.
commento di bebabi34