Regia di Joe Wright vedi scheda film
Uno dei più famosi e celebrati romanzi,non solo della letteratura russa,ma mondiale,che ha avuto diverse versioni su schermi grandi e piccoli,con celebri star ad interpretare l'eroina infelice che nella Russia zarista di fine Ottocento si immola,incastrata tra i giudizi della "buona" società,per essere adultera e portatrice di scandalo:bastino i nomi di Greta Garbo e Vivien Leigh,e nella versione scritta da Tom Stoppard è Keira Knightley ad assumere passione e tormento della moglie del ministro dello Zar che si perde d'amore per un giovane e aitante ufficiale.La mossa geniale,c'è da dirlo,è l'ambientazione in un teatro che,invece di "bloccare" il respiro del racconto,colleziona invenzioni visive,che la regia elargisce senza parsimonia,con una vena poetica che affida a colori e al raffinato montaggio il compito di sedurre lo spettatore.Recitato con sobrio vigore da un cast disposto a seguire la regia,che imbastisce,appunto,sostenuta da una sceneggiatura ingegnosa,il film di Wright potrebbe essere uno dei nuovi film di culto di questa decade,già da ora:difficile mettere mano a un classico senza dire qualcosa già sentito,ma questa versione del libro di Tolstoj sa affascinare chi si è immerso nelle pagine del grande scrittore e chi non ha letto quel romanzo,condensando in due ore di spettacolo vivo e corposo una mole di pagine notevole,senza sprecare la sostanza di tema e cuore narrativo.E l'immagine finale,a tragedia avvenuta,compensata in parte da una storia d'amore parallela che invece ha potuto fiorire a dispetto di difficoltà elevate,dell'erba che è cresciuta e ha invaso l'intero teatro è una delle più belle di questa stagione al cinema.
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