Regia di Sylvie Verheyde vedi scheda film
Povero de Musset: già è stato presto dimenticato, qui viene anche "tradito" !
Noioso e poco utile, questo film !
Contenuto a parte, che si deve ad Alfred de Musset, il film è lezioso quanto "miscasted": Doherty, pur personaggio "maudit", sempre depressamente sopra le righe anche quando "recita", è meglio torni a fare il cantante (per chi ama il genere) oppure, ancor meglio, il playboy, che gli riesce molto bene, (parte che però sembra aver abbandonato dato il suo recente matrimonio, che auguro sia felice, soprattutto alla "neo sposa"); Gainsbourg, fisicamente troppo contemporanea, risulta la pallida e banale caricatura della "giovane vedova romantica" in vena di redenzione attiva, tra Florence Nightingale (con tutto il rispetto !) e "Io ti salverò"(con la dovuta deferenza verso Ms. Ingrid Bergman e Sir Alfred Hitchcock...).
Le scene orgiastiche sono veramente ridicole e il tutto non viene salvato nemmeno da una scenografia stucchevole e da una cinematografia pretenziosa.
Non mi meraviglia insomma che, nei suoi 13 anni di carriera registica, Sylvie Verheyde (che in questo "esercizio di stile" è anche lo "scrittore") abbia diretto solo tre film: possiamo solo sperare in un miglioramento delle sue performances cinematografiche, almeno come regista, nei prossimi 13 anni (se proprio desidera continuare...) !
NON LO RACCOMANDO.
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